Il Dominio Mercedes, il sorriso di Hamilton più acceso di quello di Rosberg, la spensieratezza di Massa che torna sul podio, una domenica nera per la Ferrari che ottiene in casa un solo punto in pista, due grazie alla successiva penalità inflitta a Magnussen.
Lewis Hamilton compie la missione che si era assegnato dopo lo ‘scherzo’ di Rosberg a Spa. Il pilota inglese vince a Monza e si porta a meno 24 dal compagno di squadra, che chiude in seconda posizione, mantenendo la leadership Mondiale. Per Lewis non è stata una passeggiata. Dopo aver vanificato la pole, soltanto gli errori di Rosberg, con un lungo decisivo, gli hanno permesso di centrare una vittoria importante che potrebbe diventare la chiave di volta del campionato.
Lewis dopo l’errore allo start è stato bravo a non deprimersi e a ricostruire la sua gara rimontando dalla quarta posizione. Autore di una partenza peggiore è stato Valtteri Bottas, poi quarto al traguardo alle spalle del suo compagno di team, Felipe Massa, raggiante per la soddisfazione di salire sul podio brianzolo con i colori del team Williams, che l’ha confermato insieme al finlandese per il prossimo anno. Una bella rivincita per il paulista che un anno fa veniva scaricato dalla Ferrari per fare posto a un Kimi Raikkonen sempre più impalpabile.
La Ferrari oggi ha davvero deluso. Fernando Alonso, il solito lottatore, è stato tradito da una macchina che dimostra nuovamente tutta la sua mancanza di competitività. Al giro 29, un’avaria al motore elettrico ha costretto l’asturiano al ritiro. In quel momento, era fuori dai primi dieci. E’ il primo stop dell’iberico dal Gran Premio di Malesia del 2013, il primo per problemi tecnici da 4 anni, dal Gran Premio di Malesia 2010. Ma al di là delle sfortune è evidente la difficoltà del progetto 2014. Per la Ferrari un solo punto a Monza è un risultato che si commenta da solo. E anche l’ad di Fiat Chrysler Sergio Marchionne ha voluto mandare un messaggio forte al presidente Montezemolo, che proprio ieri aveva ribadito il suo proposito di restare in Ferrari fino al termine del suo mandato. Nessuno è indispensabile, contano i risultati. Quelli che in questo momento non ci sono.
La cavalcata di Hamilton, dopo l’errore al via, invece è stata impetuosa. L’anglocaraibico attacca Magnusssen e Massa con due grandi manovre già prima del decimo giro. Una volta ripresa la seconda posizione si getta all’inseguimento di Rosberg, probabilmente tradito dalla tensione del duello. Il figlio di Keke, quasi sempre perfetto in questa stagione, oggi ha commesso due errori, due lunghi alla prima Variante, alle tornate 25 e 26, con cui ha vanificato un vantaggio di quasi 4 secondi.
Hamilton, che aveva lungamente dominato il weekend, ha ripreso la testa della corsa e non l’ha più lasciata finchè non ha tagliato il traguardo da vincitore con tanto di pole e giro veloce. Un hat-trick che vuole diventare il segno inequivocabile della sua riscossa in campionato.
Ai margini del podio, dietro al quarto posto del rimontante Bottas, si piazzano le due Red Bull-Renault di Daniel Ricciardo che nei giri finali ha passato il quattro volte iridato Sebastian Vettel. Settimo posto per Kevin Magnussen con la McLaren-Mercedes, quindi a chiudere la top ten laForce India-Mercedes di Sergio Perez, l'altra Mclaren di Jenson Button e la Ferrari di KimiRaikkonen. Ultimo dei piloti a punti, prima della penalità di cinque secondi inflitta a Magnussen, poi decimo nell'ordine di arrivo.
Il Mondiale che sta offrendo sempre più risposte alimentando molti punti interrogativi si sposterà in Asia. A Singapore, tra due settimane, sarà nuovamente duello Mercedes? La Ferrari ritroverà la competitività perduta?
L'ordine d'arrivo del Gp d'Italia, tredicesima gara del Mondiale di F1: 1. Lewis Hamilton (Mercedes) 1h19'10«236; 2. Nico Rosberg (Mercedes) 3»175; 3. Felipe Massa (Williams) 25«026; 4. Valtteri Bottas (Williams) 40»786; 5. Daniel Ricciardo (Red Bull) 50«309; 6. Sebastian Vettel (Red Bull) 59»965; 7. Sergio Perez (Force India) 1'02«518; 8. Jenson Button (McLaren) 1'03»063; 9. Kimi Raikkonen (Fin) Ferrari 1'03«535; 10. Kevin Magnussen (McLaren) 1'06»171. 11. Daniil Kvyat (Toro Rosso) 1'11«184; 12. Nico Hulkenberg (Force India) 1'12»606; 13. Jean-Eric Vergne (Toro Rosso) 1'13«093; 14. Pastor Maldonado (Lotus) a 1 giro; 15. Adrian Sutil (Sauber) a 1 giro; 16. Romain Grosjean (Lotus) a 1 giro; 17. Kamui Kobayashi (Caterham) a 1 giro; 18. Jules Bianchi (Marussia) a 1 giro; 19. Esteban Gutierrez (Sauber) a 2 giri; 20. Marcus Ericsson (Caterham) a 2 giri; ritiri: Fernando Alonso (Ferrari); Max Chilton (Marussia).
La classifica del Mondiale piloti di F1 dopo 13 delle 19 gare in calendario: 1. Nico Rosberg (Ger) 238 punti; 2. Lewis Hamilton (Gbr) 216; 3. Daniel Ricciardo (Aus) 166; 4. Valtteri Bottas (Fin) 122; 5. Fernando Alonso (Spa) 121; 6. Sebastian Vettel (Ger) 106; 7. Jenson Button (Gbr) 72; 8. Nico Hulkenberg (Ger) 70; 9. Felipe Massa (Bra) 55; 10. Kimi Raikkonen (Fin) 41.
La classifica del Mondiale costruttori: 1. Mercedes 454 punti; 2. Red Bull 272; 3. Williams 177; 4. Ferrari 162; 5. McLaren 110; 6. Force India 109; 7. Toro Rosso 19; 8. Lotus 8; 9. Marussia 2; 10. Sauber 0; 11. Caterham 0