F1: cos’è e come funziona la Superlicenza Fia

Per poter correre in Formula 1 occorre avere una Superlicenza rilasciata dalla Fia. Scopriamo di cosa si tratta e perché è necessaria

Per poter guidare un’auto qualsiasi su strada serve la patente. Ma per avere la possibilità di guidare una monoposto di Formula 1, e disputare Gran Premi internazionali, ovviamente questo tipo di patente non basta.

Ogni pilota, per poter gareggiare a livelli così alti, deve disporre della Superlicenza: una patente speciale che viene rilasciata direttamente dalla Fia. Per ottenerla bisogna rispettare alcuni requisiti essenziali di cui stiamo per parlarvi in questo articolo.

I requisiti necessari per ottenere la Superlicenza Fia

Abbiamo capito che senza Superlicenza non si può proprio gareggiare in Formula 1. Ma come si fa ad aggiudicarsela? I requisiti da rispettare sono essenzialmente quattro:

  • Aver raggiunto determinati risultati nelle categorie minori e aver dimostrato il proprio talento: i piloti devono aver raggiunto almeno 40 punti della Superlicenza nell’arco delle tre stagioni precedenti rispetto al momento in cui fanno richiesta per ottenerla.
  • Possedere la patente di guida che potremmo definire “normale” (regola inserita a partire dal 2016 per “colpa” di Max Verstappen, ma ne parliamo tra poco).
  • Avere almeno 18 anni (regola inserita sempre nel 2016e sempre a causa di Max).
  • Possedere una conoscenza teorica dei regolamenti e delle dinamiche di gara per poter correre in totale sicurezza per sé stessi e per gli altri: ai piloti viene chiesto di sostenere un esame teorico per poter ottenere la Superlicenza Fia.

Max Verstappen e la sua rivoluzione dei regolamenti

max Verstapper
Max ha cominciato a correre in Formula 1 all’età di 17 anni – Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 – realmotor.it

 

Ormai sappiamo bene che Max Verstappen è un pilota da record, quello che forse non sapevi è che lo è stato fin dal suo esordio in F1. Perché? Semplice: si tratta del pilota più giovane che la Formula 1 abbia mai visto sulla griglia di partenza.

Aveva solo 17 anni quando ha esordito con Toro Rosso nel mondiale di F1 del 2016, e proprio a causa della sua giovane età, non tutti erano d’accordo con la decisione di mettere tra le mani di un 17enne un mostro a quattro ruote in grado di sfrecciare a oltre 300km/h.

Ovviamente sappiamo come è andata a finire e, nonostante la brillante carriera dell’olandese, successivamente al suo ingresso in F1, la Fia ha deciso di stabilire delle regole più accurate in merito alla possibilità di acquisire la Superlicenza in giovane età.

Il sistema a punti della Superlicenza Fia

Come abbiamo visto, per ottenere la Superlicenza Fia, bisogna aver ottenuto 40 punti nelle tre stagioni precedenti. Ma di che punti si tratta? Sono gli stessi del campionato? No. Si tratta di una tipologia di punti particolari, finalizzati appunto al raggiungimento della Superlicenza.

Per aggiudicarseli, occorre posizionarsi in modo positivo nella classifica Mondiale piloti. Nella Formula 2 vengono assegnati 40 punti per la Superlicenza ai primi tre classificati, nell’Indycar, invece, questi famigerati 40 punti se li aggiudica soltanto il primo classificato. Lo stesso vale per la Formula E, in cui è sempre e solo il vincitore a guadagnare 30 punti.

Ma queste non sono le uniche occasioni per poter mettere da parte qualche prezioso punto, infatti si possono accumulare anche in altri modi, ad esempio, il pilota riceve:

  • 1 punto per ogni 100 km di prove libere per un massimo di 1000 km, quindi 10 punti.
  • 2 punti se completa un campionato Fia senza prendere penalità.
  • 5 punti se vince il GP di Macao.

La Superlicenza Fia va rinnovata?

Ebbene sì, va rinnovata ogni anno pagando una tassa fissa, che nel 2023 ammontava a 10.400 euro, a cui vanno aggiunti ben 2100 euro per ogni singolo punto conquistato durante il campionato.

Pessime notizie per il campione del mondo in carica Max Verstappen, che ha collezionato 575 punti e quindi dovrà pagare una cifra spropositata per vedere rinnovata la propria Superlicenza Fia. Ma questa decisione è stata presa proprio per non gravare economicamente sui piloti che sono arrivati in posizioni più basse in classifica.

Ovviamente, per un pilota si tratta di una cifra tranquillamente affrontabile, basti pensare che, solo nella stagione 2023, il caro Max è stato pagato da RedBull la bellezza di 70 milioni di dollari.

In ogni caso,  il grado di difficoltà in Formula 1 è decisamente elevato e, per quanto la Fia venga spesso criticata per i suoi regolamenti a tratti troppo rigidi, non bisogna dimenticare che si tratta di uno sport altamente pericoloso e per potervi accedere è bene fare tutta l’esperienza necessaria.

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