
Massimo Rapelli
Moto2 - Gp Barcellona: Trionfo Espargarò davanti a Rabat. Redding quarto
Domenica 16 Giugno 2013 11:52 Pubblicato in Moto 2IL MONTMELO’ E’ MIO. Pol Espargarò (Tuenti HP 40) vince il Gp della Catalunya della Moto2 nel circuito del Montmelò (Barcellona). Polyccio ha avuto la meglio sul compagno di squadra Esteve Rabat, 2°, in un duello che però di certo non passerà alla storia del motociclismo; dopo essere passati in testa i due hanno deciso di non ostacolarsi troppo, cercando così di capitalizzare importanti punti in un mondiale fino ad ora dominato da Scott Redding (Marc VDS Racing Team). Prova opaca per il pilota inglese che porta a casa un 4° posto dietro un rinvigorito Thomas Luthi (Interwetten Paddock Moto2 Racing) che riprova la gioia del podio con il gradino più basso.
Quinto posto per Takaaki Nakagami (Italtrans Racing Team) davanti a Randy Krummenacher (Technomag CarXpert), sesto, e a Johann Zarco (Came Iodaracing Poject), settimo. Chiudono la top ten Dominique Aegerter (Technomag CarXpert) 8°, Mika Kallio (Marc VDS Racing Team) 9° e Simone Corsi (NGM Mobile Racing) 10°. Undicesimo Mattia Pasini (NGM Mobile Racing).
Caduta per De Angelis (NGM Mobile Forward Racing) e Toni Elias (Blusens Avintia).
LA GARA. Poche emozioni al Montmelò. Al via Espargarò parte benissimo, mentre Redding viene risucchiato nelle retrovie. Rabat si lancia all’inseguimento di Polyccio seguito da un coraggioso Nakagami. Il pilota giapponese però non è in grado, poche tornate dopo, di tenere dietro di se Redding e un ritrovato Luthi.
L’unico che sembra potere impensierire il dominio del Team Tuenti , è Redding, ma questa volta il pilota inglese, leader del mondiale, non riesce a tirare il coniglio fuori dal cilindro dato che Polyccio e Rabat sono imprendibili. Come se poi non bastasse Scott deve chinare poi il capo di fonte a un Luthi che non vede l’ora di andare sul podio. Da sottolineare la prestazione di un grande Zarcò, che cerca d’insidiare Nakagami e Krummenacher per il 5° posto.
Il resto della gara non è altro che un duello tutt’altro che irresistibile tra i due compagni di squadra. A pochi giri dal termine Rabat passa Polyccio, ma il vice campione del mondo desidera troppo la vittoria nel circuito di casa (abita proprio li vicino) e senza troppi problemi impone la sua legge al suo non troppo battagliero collega.
SBK - GP Portogallo: Melandri trionfa in Gara 1
Domenica 09 Giugno 2013 12:26 Pubblicato in SuperbikeSUPER MACHO A PORTIMAO. Marco Melandri (BMW Motorrad GoldBet SBK) vince Gara 1 del Gp del Portogallo sul tracciato di Portimao. Macho ha avuto la meglio in una splendida gara che l’ha visto combattere fino all’ultima curva con Sylvain Guintoli (Aprilia Racing Team), arrivato secondo, e Tom Sykes (Kawasaki Racing Team), 3°. Quarta posizione per Leon Camier, in sella a una Suzuki in netta crescita, davanti all’altro pilota della Kawasaki ufficiale Loris Baz, 5°. Buon piazzamento per Chaz Davies (BMW Motorrad GoldBet SBK ) con il sesto posto, mentre al settimo troviamo in nostro Michel Fabrizio (Red Devils Roma).
Chiudono la Top Ten: Jules Cluzel (FIXI Crescent Suzuki) 8°, Carlos Checa (Ducati Alstare), protagonista dell’ennesima prova opaca in sella alla 1199 Panigale R con il 9° posto, e Federico Sandi (Team Pedercini) 10°.
Non sono poi mancati i colpi di scena nei ritiri: Jonathan Rea (PATA Honda World Superbike) è stato costretto ad abbandonare la gara per problemi al motore, con Ayrton Badovini (Ducati Alstare) che l’ha emulato a pochi giri dalla fine della gara. Rottura al motore con tanto di fumata bianca per uno sfortunatissimo Eugene Laverty (Aprilia Racing Team) che fino a quell’istante fatale occupava la prima posizione davanti a Sykes. Caduta anche per Davide Giugliano (Althea Racing).
Gli altri italiani: Iannuzzo 11°, Clementi 12°.
SBK - GP Europa: Dominio Sykes in Gara 2. Melandri quinto
Domenica 26 Maggio 2013 16:06 Pubblicato in SuperbikeASSOLO VERDE. Esiste nel mondo delle corse la definizione di “Assolo”. Con la vittoria in Gara 2 del GP d'Europa sul tracciato di Donington, bis dopo il trionfo in Gara 1, Tom Sykes (Kawasaki Racing Team) ci ha mostrato che anche in sella a una moto più esserci la figura di un solista, capace di stupire tutti con la sua performance. L’alfiere della Kawasaki è stato il protagonista di un indiscusso dominio sino dalla prima curva, dando una consistente paga al leader del mondiale Sylvain Guintoli (Aprilia Racing Team), giunto secondo.
Terzo posto per il compagno di squadra Eugene Laverty, che ha avuto la meglio in un’entusiasmante bagarre con Marco Melandri (BMW Motorrad GoldBet SBK), 5°. Nonostante la grande voglia di fare risultato, Macho è stato penalizzato da problemi con la gomma anteriore, costringendolo a un dritto nell’ultimo giro mentre lottava con Laverty.
Al 4° posto troviamo Davide Giugliano (Althea Racing), primo delle Aprilia clienti, capace di lottare per tutta la gara per il podio. Chiudono la Top Ten: Chaz Davies (BMW Motorrad GoldBet SBK) 6°, Loris Baz (Kawasaki Racing Team) 7°, Nicolò Canepa (Team Ducati Alstare) 8°, Jules Cluzel (FIXI Crescent Suzuki) 9° e Michel Fabrizio (Red Devils Roma) 10°. Caduta per Ayrton Badovini (Team Ducati Alstare) che prosegue il periodo nero della moto di Borgo Panigale.
Gli altri italiani: Sandi 14°, Iannuzzo 16°.
Moto2 - Gp Francia: Redding, vittoria e primato. Caduta per Nakagami ed Espargarò
Domenica 19 Maggio 2013 14:39 Pubblicato in Moto 2UN NUOVO LEADER. Scott Redding, sulla Kalex del team Marc VDS Racing, vince il Gp di Francia sul tracciato di Le Mans. Il pilota inglese, dopo una butta partenza, è stato protagonista di una fantastica rimonta che si è conclusa a due giri dal termine con l’esposizione della bandiera rossa, causa maltempo. Secondo posto per il compagno di squadra Mika Kallio, uscito trionfante dalla bagarre con Xavier Simeon (Desguaces La Torre Maptaq), terzo, e lo svizzero Dominique Aegerter (Technomag carXpert), quarto. Stupenda gara per il pilota francese Johann Zarco (Came Iodaracing Project), che ha concluso quinto dopo una prima porzione di gara nella quale ha combattuto strenuamente per il podio. Ottimo sesto posto per il nostro Mattia Pasini (NGM Mobile Racing), migliore dei piloti tricolore.
Concludono la Top Ten: Mike Di Meglio (JiR Moto 2) 7°, Julian Simon (Italtrans Racing Team) 8°, Anthony West (QMMF Racing Team) 9° e Alex De Angelis (NGM Mobile Forward Racing). Dodicesimo Simone Corsi (NGM Mobile Racing).
Mancano all’appello i protagonisti di questa prima parte del mondiale, incappati in un vero e proprio festival delle scivolate a causa dell’asfalto incredibilmente umido. Personaggi di questo show non previsto sono stati Takaaki Nakagami (Italtrans Racing Team), Nico Terol (Mapfre Aspar Team Moto2), Thomas Luthi (Interwetten Paddock Moto2 Racing) e Toni Elias (Blusens Avintia). Peggio però è andata al team Tuenti HP 40 che ha visto eliminati in un solo colpo dalla lotta per il podio, con una scivolata in sincrono, sia Pol Espargarò che Esteve Rabat. I due però sono riusciti a rialzarsi concludendo rispettivamente 20° e 23°.
La vittoria di Redding combinata al disastro di tutti i top rider di questo inizio stagione, stravolgono la classifica, sparando il pilota inglese al primo posto a quota 76, seguito da Rabat (52) e Kallio (47) a pari punti con Aegerter. A quota 41, al 5° posto troviamo Polyccio: posizione ben diversa dalle aspettative di tutti gli addetti ai lavori. Dopo la promozione di Marquez in MotoGP sembrava che nessuno sarebbe stato in grado di mettere i bastoni tra le ruote allo spagnolo. In maniera del tutto imprevedibile pare che Espargarò non è riuscito a sostenere la grande pressione che c’era su di lui, dimostrando che tante volte nello sport è più difficile confermarsi che farsi notare.
Senza ombra di dubbio è prematuro dare per spacciato il vicecampione del mondo, ma sicuramente la strada per un eventuale titolo si fa in salita in maniera preoccupante.
LA GARA. Nuvole minacciose sul tracciato di Le Mans. Al via Nakagami parte a razzo, con Espargarò che dalla terza fila si mette subito agli scarichi del giapponese. Zarco mantiene il terzo posto mentre Redding viene inghiottito nelle retrovie.
Subito Nakagami e Espargarò cercano di scappare via con Rabat che li segue a ruota. Pol vuole dare una dimostrazione di forza, ma dopo una piccola bagarre con il giapponese, transita in una zona di pista probabilmente ancora bagnata. Rabat percorre la stessa linea e per i due sono dolori: nello stesso istante i due alfieri di Sito Pons finiscono a terra, riuscendo però a rialzarsi con la gara purtroppo inevitabilmente compromessa.
Davanti Nakagami sembra avere la strada spianata verso al vittoria, ma anche per lui è giunto il momento di assaggiare l’asfalto d’oltralpe con un bello scivolone. La sorte allora sembra cantare la Marsigliese, ponendo come nuovo leader della corsa un coraggioso Zarco, incalzato però dalla furia di Redding, seguito da Simeon, Aegerter e Kallio. Per una buona parte di gara il francese riesce nel suo tentativo, ma Cuor di Leone Redding è straripante. In pochi giri Scott sbriga la pratica Zarco e s’invola verso una fuga in solitaria seguito a ruota da Kallio, Simeon e Aegerter.
Le emozioni finiscono qui, con Redding che a due giri dalla fine espone il braccio in alto come segnale che sta piovendo. La direzione gara decide allora di sospendere la corsa decretando la vittoria del pilota britannico, nuovo leader della Moto2.
SBK - GP Italia - Gara 2: Laverty vince davanti a Melandri e Sykes
Domenica 12 Maggio 2013 15:11 Pubblicato in SuperbikeGARA 2 A LAVERTY. Eugene Laverty (Aprilia Racing Team) vince Gara 2 del round italiano del mondiale SBK all’autodromo di Monza. L’irlandese, grazie a una sapiente gestione dei pneumatici Pirelli, riesce ad avere la meglio su Marco Melandri (BMW Motorrad GoldBet SBK) 2°, che non è riuscito a concedersi il bis dopo la vittoria in Gara 1. Terzo posto thriller di Tom Sykes (Kawsaki Racing Team), che ha visto fino all’ultimo il risultato incerto a causa di un’indagine della direzione di gara su un rientro in pista, dopo un lungo, davanti a Sylvain Guintoli (Aprilia Racing Team, 4° al traguardo). Quinto posto per Michel Fabrizio (Red Devils Roma), che tiene dietro di se un troppo arrembante Davide Giugliano (Althea Racing), 6°.
Chiudono la top Ten Leon Camier (FIXI Crescent Suzuki) 7°, Loris Baz (Kawasaki Racing Team) 8°, Ayrton Badovini (Team Ducati Alstare) 9° e Max Neukirchner (MR-Racing) 10°.
SAPER USARE…LE GOMME. Dopo lo spettacolo di Gara 1, che ha visto trionfante il Melandri, le aspettative per Gara 2 erano molto alte. Tuttavia è andata di scena una corsa nella quale i piloti hanno cercato più che altro di conservare sapientemente gli pneumatici per la fine. Alla partenza è emerso il quartetto che ha dominato la scena, composto dalla Kawa di Sykes, le Aprilia ufficiali di Laverty e Guintoli e la BMW di un Melandri desideroso di ripetersi. Questi 4 piloti già nei primi giri hanno creato un sostanzioso buco dagli inseguitori con un Giugliano che si esibiva in manovre da stuntman con l’Aprilia del Team Althea; purtroppo però tale strategia si è rivelata errata per il coraggioso pilota romano, che ha commesso troppi errori, tali da non consentirgli di raggiungere il gruppo di testa. Caduta per Jonathan Rea (Pata Honda World Superbike).
A metà corsa, Laverty e Guintoli si sono scambiati a ripetizione la prima posizione, con il francese signore assoluto delle staccate e l’irlandese più padrone dell’RSV4 nelle varie situazioni. Da notare una certa uguaglianza di livello tra i propulsori dell’Aprilia e della BMW, che hanno numerosi gratta capi a Sykes, soprattutto nei rettilinei.
Nel finale gara, Laverty ha fatto valere la sua maggiore esperienza sulla moto di Noale, dimostrando al compagno di squadra (Guintoli) di avere una marcia in più quando è richiesta un’approfondita conoscenza del rendimento del pacchetto RSV4+gomme Pirelli. Guintoli ha poi dovuto capitolare di fronte agli attacchi finali di Melandri e Sykes.
Moto2 - Gp delle Americhe: Terol vince ad Austin. Caduta per Espargarò
Domenica 21 Aprile 2013 19:08 Pubblicato in Moto 2IL SILURO DEL TEXAS. Nico Terol (Mapfre Aspar Team Moto2) vince il GP of the Americas di Austin, Texas, davanti a Esteve Rabat (Tuenti HP 40) 2°, che ha la meglio in uno splendido duello fino all’ultima curva con Mika Kallio (Marc VDS Racing Team), 3°. Quarta posizione per Dominique Aegerter, che tiene dietro Scott Redding (Marc VDS Racing Team) 5°, protagonista di una splendida prima parte di gara.
Johann Zarco (Came Iodaracing Project) 6° e il veterano Anthony West (QMMF Racing Team) 7° precedono un eroico Mattia Pasini (NGM Mobile Racing) 8°. Nono posto per Alex De Angelis (NGM Mobile Forward Racing). Sedicesimo Simone Corsi (NGM Mobile Racing Team).
Caduta per Pol Espargarò ( Team Tuenti HP 40), che perde in controllo della moto in percorrenza di curva, procurandosi una gran botta al piede finito sotto la Kalex. Ritiro per Nakagami a causa di problemi tecnici.
LA GARA. Giornata stupenda ad Austin per correre in moto. Grande partenza di Nakagami che brucia Redding. Alla staccata però l’inglese si prende la rivincita, con Terol in terza posizione. Scott è incontenibile e inizia subito ad imporre la sua andatura.
Rimescolamento delle carte: Nakagami sprofonda in settima posizione mentre Redding ha un eccesso di confidenza con la sua Kalex, e con un lungo cede il passo a Terol, Aegerter e Kallio. Nel frattempo Sandro Cortese viene penalizzato con un ride through per partenza anticipata. Redding però rimette le cose a posto in poche tornate, riprendendosi il primo posto a suon di traversi in staccata.
Al contrario Polyccio non riesce proprio a digerire il tracciato texano. Dopo una partenza non proprio impressionante dal 7° posto, in percorrenza curva Espargarò perde il controllo della moto e finisce per terra, con il piede che rimane schiacciato dal peso della Kalex del Team Tuenti HP 40. Zoppicante il pilota (che ha perso uno stivaletto nella caduta) viene aiutato dai commissari a lasciare il tracciato.
Il dominio di Redding finisce sotto i colpi di Terol, Kallio e Aegerter, con il primo che si mette a scappare come il bianconiglio con Alice. Le sorprese poi continuano con Nakagami che si ritira per problemi tecnici. Caduta per uno sfortunato Simone Corsi, mentre l’altro pilota del Team NGM Mattia Pasini cerca di dire la sua in 12esima posizione. Redding passa Aegerter e prova a raggiungere gli scarichi di Kallio.
Scott però ha perso la convinzione per avere la meglio in battaglia, al punto che subisce un indomito Aegerter vincitore per il momento del titolo “Staccata del giorno”, con un traverso stile motard. Lo svizzero trova poi l’entusiasmo per seminare Redding (che ora deve vedersela con Rabat) e farsi sotto a Kallio, in seconda posizione .
Rabat passa Redding sul dritto, mentre Terol sulla sua Suter corre verso la vittoria. Il compagno di squadra di Espargarò ha una marcia in più e raggiunge Aegerter. Lo svizzero però trova le energie per passare Kallio, uscito dalla linea ideale di gara; poche curve dopo il finlandese restituisce il favore. Dominique deve poi lasciare strada a Rabat.
All’ultimo giro Terol inizia ormai la sua parata trionfale, mentre dietro è guerra. Rabat in una staccatona passa Kallio. Il pilota del team VDS resiste e nella bagarre entra anche Aegerter che però arriva a contatto con la ruota posteriore di Kallio, finendo lungo. Il finlandese passa davanti, ma all’ultima curva Rabat lo passa regalando un sorriso a Sito Pons nella giornata nera di Espargarò.
SBK - Aragon: Davies fa il bis in Gara 2. Giugliano 4°
Domenica 14 Aprile 2013 15:21 Pubblicato in SuperbikeBMW ALLA RISCOSSA. Alla fine del round australiano di Phillip Island che aveva visto le Aprilia dominare sia in Gara 1 che in Gara 2, ci eravamo chiesti chi aveva il potenziale per mettere in discussione un eventuale impero sotto la bandiera di Noale. Con la vittoria in Gara 2 del Gp d’Aragon, che si aggiunge a quella di Gara 1, Chaz Davies (BMW Motorrad GoldBet SBK) fa vedere che lui e la BMW sono pronti e carichi per questa sfida ai campioni in carica della Superbike. Il pilota inglese ha dato dimostrazione di un passo gara invidiabile, riuscendo ad interpretare come nessun altro le curve del tracciato spagnolo in sella alla S1000 RR. Se pensiamo poi alla bella prestazione in Gara 1 di Marco Melandri col terzo posto (in Gara 2 Marco è arrivato 5°), dove il ravennate è stato signore indiscusso del grande rettilineo di Aragon grazie allo stupefacente motore BMW, riusciamo a capire che la casa bavarese sarà un brutta gatta da pelare per l’Aprilia, nel suo tentativo di bissare il successo mondiale dell’anno scorso con Max Biaggi.
Al secondo posto troviamo un prudente Sylvain Guintoli (Aprilia Racing Team) che non ha tentato più di tanto d’impensierire Davies. La superiorità della BMW era troppo evidente, quindi, dopo la conquista della leadership mondiale in Gara 1, il francese ha preferito solidificare il suo vantaggio approfittando anche della caduta ad inizio corsa del compagno di squadra Eugene Laverty. L’irlandese dopo i problemi tecnici di Gara 1, è stato protagonista di un high side che non ha avuto rilevanti conseguenze fisiche; immaginiamo che questa sarà una domenica che il povero Laverty non si dimenticherà tanto facilmente.
Terzo posto per Tom Sykes (Kawasaki Racing Team), che ha avuto la meglio su un arrembante Davide Giugliano (Althea Racing) giunto 4° al traguardo. Il pilota Aprilia si è mostrato molto combattivo nei confronti del vice-campione del mondo, ma purtroppo lo sgorbutico carattere della sua RSV4 non gli ha consentito di compiere l’impresa. Al 5° posto, come già detto troviamo Melandri che non ripete i numeri di Gara 1, mentre dietro abbiamo Loris Baz (Kawasaki Racing Team) 6°, Jules Cluzel (Fixi Crescent Suzuki) 7° e Carlos Checa (Team Ducati Alstare) 8°. Lo spagnolo e la Ducati Panigale si sono dimostrati in netto ritardo rispetto alla concorrenza tenendo testa alla sola modesta Honda, ben lontana dai fasti con il team Ten Kate. Per queste due squadre il lavoro da svolgere è ancora lungo.
Gli altri italiani: Badovini 10°, Fabrizio 11°, Clementi 14°; cadute per Sandi e Iannuzzo.
LA GARA. Ancora sole sul tracciato di Aragon. Già problemi al via, con tante di bandiere gialle che sventolano: si è spenta la moto di Cluzel. L’interruzione della procedura di partenza causa confusione tra la direzione gara e i piloti, con Baz che spegne il motore della Kawasaki, dicendo di aver visto sventolare un fantomatica bandiera rossa. La direzione gara, dopo alcuni istanti d’incertezza, da torto a Baz decidendo di farlo partire dalla corsia box. Ciò scatena l’ira del francese che se la prende con un suo meccanico, che senza colpe trascina la Ninja ai box. Quale modo migliore per iniziare una gara???
Partenza fotocopia di Laverty che passa Sykes, seguiti da Davies. Poche curve dopo è nuovo dramma per l’irlandese, protagonista di un high side che lo mette per la seconda volta fuorigioco in questa domenica. Rottura del motore per Iannuzzo.
Guintoli vuole però dare un sorriso all’ingegner Gigi Dall’Igna & Co mettendosi con aggressività alla caccia dei due inglesi. Sykes va dritto lasciando la leadership a Davies e subito dopo si vede superato in un solo colpo da Guintoli e Melandri in staccata. Giugliano si mette agli scarichi dell’umiliata verdona.
Davies tenta l’allungo con Guintoli che cerca di non perderlo. Dietro è bagarre a tre tra Melandri, Sykes e Giugliano, minaccioso sul britannico. Moto d’orgoglio però per il pilota Kawasaki che, sfruttando un errore di Marco, ritrova la terza posizione. Nelle retrovie Checa deve vedersela con Baz, Cluzel e Haslam, ma non sembra avere le carte per riuscire nell’impresa di passarli.
E’ bagarre tricolore per il 4° posto con Giugliano che passa con successo un Macho che stranamente non è in forma come Gara 1. Troppa è la differenza tra il rendimento delle due BMW, che però sembrano dotate di diversi settaggi. Davies continua intanto il suo assolo con un Guintoli saldamente secondo dando l’impressione di ragionare molto in ottica mondiale, alla luce della giornata nera del compagno di squadra. Ricordiamo che dopo Phillip Island i due erano a pari punti, con una vittoria e un secondo posto a testa.
Giugliano inizia a mordere con convinzione la ruota di Sykes, mostrando una forma straordinaria in sella all’RSV4 (Caduta per il nostro Ivan Clementi). Tom e la verdona resistono alla perfezione agli attacchi di Giugliano, alla ricerca disperata del colpo d’ali che potrebbe portarlo sul podio. La Ninja è precisione giapponese mentre l’Aprilia è furore agonistico italico; lo scontro tra l’indole di due popoli fondati su culture molto diverse.
Sfortunatamente per il romano, l’Aprilia è molto nervosa, cosa che non consente di impensierire un concentratissimo Sykes. L’arrembaggio finisce con Tom che acquista un discreto vantaggio sul rivale.
In pratica la gara finisce qui: Davies festeggia con una fantastica doppietta, mentre Guintoli con il secondo posto rafforza la sua leadership mondiale ai danni di uno sfortunatissimo Laverty. Terzo Sykes che da un bel segnale per le future gare. 4° e 5° posto per Giugliano e Melandri.
Appuntamento il 28 aprile: il campionato SBK tornerà ad Assen, la "Cattedrale" del motociclismo.
SBK - Aragon: Chaz Davies vince Gara 1. Melandri 3°
Domenica 14 Aprile 2013 11:33 Pubblicato in SuperbikeSOY LOCA LOCA LOCA. Il primo round australiano della SBK era stato molto diverso rispetto il “Fantastico Caos” del 2012; l’Aprilia aveva dominato entrambi i match, mostrando una netta superiorità rispetto alla concorrenza. Gara 1 del GP d’Aragon restituisce alle derivate di serie quella pazzia che ci aveva fatto amare l’anno scorso questo sport. Chaz Davies (BMW Motorrad GoldBet SBK) vince un gara formato “Eliminazione“, con i suoi principali avversari, Eugene Laverty (Aprilia Racing Team) e Tom Sykes (Kawasaki Racing Team) ritirati entrambi per problemi tecnici.
Secondo posto per un Sylvain Guintoli molto fortunato, che riesce comunque a tenere dietro un incontenibile Marco Melandri, terzo. Il ravennate è stato protagonista di una gara splendida nella quale però ha voluto strafare perdendo quella lucidità che probabilmente gli avrebbe consegnato la vittoria; Macho si è esibito in due dritti che avrebbero potuto pregiudicare gravemente la corsa. A salvarlo, oltre il suo grande talento è accorso il potentissimo motore della BMW S1000 RR, tornato ai livelli del 2012, che avevano consentito a Marco di contendere il titolo con Max Biaggi fino alle disastrose ultime gare.
Quarto posto per Jonathan Rea (Pata Honda World Superbike) che ha la meglio nel duello a tre con Loris Baz (Kawaski Racing Team), 5° e con uno sfortunato Davide Giugliano (Althea Racing), dovutosi ritirare a 300 metri dal traguardo per aver finito la benzina. Ottimo 6° posto per il debuttante Jules Cluzel (Fixi Crescent Suzuki). 7° posto per Carlos Checa (Team Ducati Alstare), alle prese con una Ducati 1199 Panigale R più problematica che mai, davanti a Michel Fabrizio (Red Devils Roma), 8° con l’Aprilia RSV4.
Gli altri italiani: Badovini 10°, Sandi 12°, Clementi 13°.
LA GARA. Cielo sereno nei cieli di Aragon per Gara 1. Parte bene Laverty che batte Sykes alla prima staccata. Davies tiene la terza posizione incalzato da Guintoli e Giugliano. Seguono Rea e Melandri.
Macho conferma il buon momento della BMW passando Rea e mettendo Giugliano nel mirino. Il ravennate sbriga la faccenda con il romano in poche curve mentre Davies inizia uno splendido duello con Sykes; il coriaceo inglese della Kawa risponde colpo su colpo mantenendo la seconda posizione.
Macho però vuole strafare e dopo un dritto finisce nono davanti a Checa, su una Ducati Panigale non proprio in giornata. Laverty guida Sykes, Davies e Guintoli in una fuga dagli inseguitori. Sembra che l’irlandese sia padrone della situazione ma nell’SBK non si può stare tranquilli manco un istante: Eugene emula Melandri con un’inspiegabile dritto. Tornato in pista è penultimo, preferendo così tornare ai box. Problemi all’elettronica per l’RSV4.
La sfortuna si accanisce sulla gara. Sykes va largo in curva, facendo sembrare un semplice errore, ma il suo ritorno ai box segnala significativi problemi tecnici per la Kawa. Davies si trova così sorprendentemente primo con il solo Guintoli a potergli portare via la vittoria. Nel frattempo Melandri fa segnare un passo eccezionale, che potrebbe consentirgli di raggiungere le due lepri della giornata.
Nelle retrovie, per la battaglia al settimo posto, Giugliano fa vedere la superiorità Aprilia sulla Ducati, passando Checa senza problemi. A Borgo Panigale il lavoro da fare è ancora molto per rendere la nuova moto all’altezza della più esperta cugina veneta. Loris Baz riesce a sbarazzarsi di Rea, ottenendo il 4° posto.
E’ sinfonia bavarese! Davies cerca di scappare da Guintoli mentre Melandri comincia a vedere nitidamente la sagoma del francese. In poche curve Marco si fa sotto, e con semplicità disarmante porta la BMW al secondo posto; Aprilia irriconoscibile rispetto al trionfante round di Phillip Island. L’unico a tenere alta la bandiera di Noale è Giugliano che ha definitivamente la meglio su Rea e Baz. Da sottolineare l’esordiente Cluzel settimo.
I sogni doppietta BMW però si distruggono presto. Melandri fa il bis con un secondo dritto, finendo sbattuto in 5a posizione dietro Giugliano e Rea. Macho però non molla: il motore dell’ S1000 RR ha senza problemi la meglio su Rea in rettilineo, e nello stesso modo sbriga la pratica Giugliano riagguantando il podio perduto.
Giugliano però non ci sta. Non vuole mollare Macho. Là davanti Davies continua il suo assolo verso la vittoria, mentre Guintoli cerca di tenere il secondo posto. Dramma per Giugliano: la moto del romano finisce la benzina negli ultimi 300 metri.
Davies conquista così la sua prima vittoria del 2013 davanti a un fortunato Guintoli. Melandri chiude questa pazza corsa col gradino più basso del podio.
Appuntamento per gara 2 alle 15.30...Il Divertimento SBK è appena iniziato!
Moto2 - Gp Qatar: Espargarò vince la prima gara del 2013
Domenica 07 Aprile 2013 18:41 Pubblicato in Moto 2NEVER GIVE UP. Non arrendersi mai…è questo che probabilmente deve essere passato nella mente a Pol Espargarò (Tuenti HP 40), vincitore del Gp del Qatar, prima prova della stagione 2013 della Moto2. Lo spagnolo nella prima parte di gara in ha dovuto subire i colpi di Takaaki Nakagami (Italtrans Racing Team, 3°), che azzecca la partenza perfetta, e Scott Redding (Marc VDS Racing team, 2°) formato “Cuor di leone” che ripete quanto di ottimo fatto vedere nelle prove. Negli ultimi giri però Polyccio ritrova l’antico ardore e ha la meglio sugli sfidanti, regalando un sorriso al fratello Alexis, venuto a tifare per lui prima della gara della MotoGP.
Dominique Aegerter (Technoma CarXpert, 4°), Mika Kallio (Marc VDS Racing Team, 5°) e Julian Simon (Italtrans Racing Team, 6°) tengono dietro Simone Corsi (NGM Mobile Racing) giunto settimo, protagonista di una splendida rimonta macchiata però con un errore nella fine. Subito dietro trovaimo il “nostro” Alex de Angelis (NGM Mobile Forward Racing, 8°). Mattia Pasini termina il suo sfortunato weekend con una carenata con Mike Di Meglio (JIR Moto2) che lo sbatte a terra.
LA GARA. Serata fantastica a Losail, con i riflettori che illuminano l’inizio di questa stagione 2013. Al via Alexis Espargarò incita il fratello. Gran partenza di Nakagami che sembra addirittura anticipare il via; Pol cerca di tenere botta ma deve lasciare spazio al rivale. Segue Redding che passa il compagno di squadra Kallio.
Redding è subito aggressivo su Espargarò mentre Nakagami tenta di scappare. Nelle retrovie un eroico Simone Corsi tenta di emergere per lottare per il podio. Aegerter guida il gruppo degli inseguitori, con Rabat alle costole. Penalità per Wilairot per una partenza anticipata: ride through nei box per lui.
“Samurai” Nakagami fa la differenza staccando Espargarò e Redding. Caduta per il figlio di Sito Pons, Alex (Tuenti HP 40) che si dispera a terra; il ragazzo viene portato via dolorante dai commissari di gara ma senza gravi conseguenze. Nel frattempo Corsi riagguanta Aegerter e Rabat.
Entrata di prepotenza in interno curva di Redding che passa Espargarò e da subito si mette all’inseguimento del leader giapponese. In un solo colpo Aegerter viene sorpassato da Rabat e Corsi. Caduta per Rossi….il francese della Moto2, però.
Corsi, con il coltello in mezzo ai denti passa Rabat, e porta a termine la sua rimonta sugli inseguitori. Nonostante una gara decisamente in salita Espargarò sembra tenere il ritmo di Redding, mentre Nakagami è un inno alla guida. Anche West si unisce all’elenco dei ritirati finendo illeso nella ghiaia. Il dominio di Nakagami sembra finire con Redding che riaggancia il fuggitivo. Scott è concentratissimo e dopo un errore del giapponese che va dritto, si prende la prima posizione. Il terzetto di testa così si ricompatta lasciando del tutto aperti i giochi.
Nakagami da l’impressione di essere tornato sulla terra, e il suo ritorno tra gli umani lo turba a tal punto che si esibisce in un ulteriore dritto, spalancando così la porta a Espargarò che non si fa troppi problemi. Mattia Pasini mette fine al suo sfortunato weekend con una carenata con Mike Di Meglio che lo sbatte per terra. L’esordiente Sandro Cortese nel frattempo naviga nelle retrovie combattendo solo per il 17° posto.
Redding e Espargarò staccano Nakagami che finisce le batterie. Espargarò sembra essersi svegliato, e impensierisce l’inglese facendo segnare il giro record. Corsi intanto guida gli inseguitori.
Super staccata di Espargarò che a 5 giri dal termine passa Redding, ma c’è il sospetto che l’inglese lo lascia passare apposta per prendergli le misure. Polyccio fa scintille con le pedaline e cerca di tenere dietro lo scatenato rivale. Nakagami ormai mette bandiera bianca, a 8 secondi dai due duellanti. Errore di Corsi che viene passato da Kallio, Aegerter e Simon.
Redding è minaccioso e da segnali di presenza a Polyccio. Ultimo giro: Scott cerca di passare all’interno rischiando di toccare la ruota posteriore di Espargarò, fatto che gli toglie un po’ di convinzione. Li finisce la gara, perché il pilota di sua maestà nelle ultime curve va un po’ lungo lasciando al vicecampione del mondo la vittoria, in una gara iniziata un po’ in sordina.
Moto2 - Gp Qatar: Pole a sorpresa per Espargarò, Male i nostri
Sabato 06 Aprile 2013 17:31 Pubblicato in Moto 2QUANDO MENO TE L’ASPETTI. Pol Espargarò (Tuenti HP 40) conquista sul tracciato di Losail la prima pole position della stagione 2013 della Moto2. Il vicecampione del mondo con 2’00.882 stupisce tutti strappando a bandiera scacchi già esposta il primo posto in griglia a Takaaki Nakagami (Italtrans Racing Team, 2°).
In una sessione di prove che sembrava maledetta, condita con un dritto nel quale aveva sventrato la arena della sua Kalex, Polyccio pesca dal cilindro il giro perfetto e, sfruttando la scia di Zarco, mette dietro un Nakagami in modalità “Samurai”. Il pilota giapponese è ormai il candidato numero uno a impensierire Espargarò; dopo avere risolto dei problemi all’elettronica del cambio, Takaaki ha sfoggiato una guida che unisce, in un’alchimia tipicamente nipponica, aggressività e pulizia in percorrenza curva.
Terzo e quarto tempo per i piloti del team Marc VDS Racing Team Mika Kallio e Scott Redding, con l’inglese protagonista nella prima parte delle qualifiche. Dominique Aegerter (Technomag carXpert) con il 5° tempo riesce a mettere dietro un terzetto formato dagli arrembanti connazionali di Espargarò, cioè Julian Simon (Italtrans Racing Team, 6°), Nicolas Terol (Mapfre Aspar Team Moto2, 7°) e Esteve Rabat (Tuenti HP 40).
Simone Corsi (NGM Mobile Racing Team) è 11°, mentre il sanmarinese Alex de Angelis (NGM Mobile Forward Racing Team) è 12°. Deludente Mattia Pasini (NGM Mobile Racing Team) 25°, protagonista di una scivolata negli ultimi minuti.
Moto2: 1. Pol Espargaro (Spa/Pons Kalex) 2'00.882 2. Takaaki Nakagami (Gia/Kalex) a 0.132 3. Mika Kallio (Fin/Kalex) 0.159 4. Scott Redding (Gbr/Kalex) 0.207 5. Dominique Aergerter (Svi/Suter) 0.238 6. Julian Simon (Spa/Pons Kalex) 0.565 7. Nicolas Terol (Spa/Suter) 0.572 8. Estve Rabat (Spa/Pons Kalex) 0.580 9. Marcel Schrotter (Ger/Kalex) 0.659 10. Mike Di Meglio (Fra/Motobi) 0.691 11. Simone Corsi (Ita/Speed Up) 0.737 ...
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