
Massimo Rapelli
Moto 3 - GP Aragon - Vince Salom. Vinales ritirato, consegna titolo a Cortese (2°).
Domenica 30 Settembre 2012 11:23 Pubblicato in Moto 3Luis Salom (RW Racing GP) vince il GP di Aragon, trionfando in una lotta a due con Sandro Cortese (Red Bull KTM Ajo), arrivato secondo. Nonostante la sconfitta il pilota tedesco di origini italiane ha di che ben festeggiare nel suo box. Infatti nel giro di ricognizione l’FTR Honda di Maverick Vinales, lo sfidante di Cortese per il titolo della Moto 3, si è bloccata a causa di un problema meccanico.
Grazie alla tragedia meccanica che ha colpito Vinales, con la seconda piazza Cortese consolida il suo primato in classifica portando il suo distacco dal secondo (che non è più Vinales, ma Salom) a 51 punti. Mondiale non chiuso ma, salvo colpi di scena dell’ultima ora, praticamente nelle mani del tedesco della KTM. Terzo posto per un coraggioso Jonas Folger (Mapfre Aspar Team Moto 3), dopo una splendida partenza.
Il migliore degli italiani è Niccolò Antonelli arrivato 10°. Seguono Tonucci 12°, Pontone 27°. Ritiro per Fenati.
Superbike - GP Portogallo: Laverty vittorioso in Gara 2. Biaggi (3°) vicino al titolo.
Domenica 23 Settembre 2012 15:27 Pubblicato in SuperbikeFINALMENTE, EUGENE. Eugene Laverty (Aprilia Racing Team) vince Gara 2 del Gp di Portogallo a Portimao. Dopo una splendida partenza e una lotta furiosa con un Tom Sykes (Kawasaki Racing Team), galvanizzato dalla vittoria in Gara 1 e dalla conquista del secondo posto in classifica mondiale, il pilota di casa Aprilia trionfa con una gara in solitaria, riuscendo a resistere alla rimonta di Jonathan Rea (2°) e la sua Honda nel giro finale. Terzo posto per Max Biaggi (Aprilia Racing Team), uscito vincitore da un duello di altri tempi con un arrembante Leon Camier (FIXI Crescent Suzuki, ritirato). Subito fuori dal podio troviamo le Ducati, con Guintoli 4° e Checa 5°, il quale non è riuscito a ripetere la performance di Gara 1.
INIZIO COL BOTTO. Gara 1 di Portimao non è stata certo una corsa per deboli di cuore. I colpi di scena non sono di certo mancati, in primis, la caduta del povero Marco Melandri, ormai quasi fuori dalla lotta mondiale. I problemi nella seconda frazione di gara di Max Biaggi e la grande vittoria di Tom Sykes, ci avevano dato in eredità un campionato SBK più aperto che mai. Ma di questi tempi avere una certezza nella Superbike è pura utopia, perché appena si abbozza un’affermazione, avviene subito qualcosa che la contraddice all’istante. Poteva Gara 2 venire a meno a questa nuova tradizione???
Alla partenza Sykes è più scatenato che mai. L’inglese però non è il solo a distinguersi alla prima staccata. Eugene Laverty ha tutta l’intenzione di uscire dall’ombra del compagno di squadra Max Biaggi, e perciò va di scena un duello serratissimo d’oltremanica, in cui i suddito di sua maestà deve ceder il passo al collega nato in terra irlandese. Biaggi segue a terzo posto, con dietro Davies, Camier e Rea.
Davies si conferma rivelazione dell’SBK e sorpassa Biaggi. Il pilota dell’Aprilia clienti è in gran forma , e riesce a mettersi dietro gli scarichi di un Sykes che non ha lo stesso feeling di Gara 1 con la Kawasaki. Infatti Chaz ha la meglio e si mette all’inseguimento di Laverty. Il destino propone agli spettatori il tanto atteso duello tra i nuovi contendenti per il titolo, ovvero Sykes e Biaggi.
FUMATA VERDE. Il romano sa che è un momento determinante della sua terza stagione con l’Aprilia. A contrario di Gara 1, stavolta ha la meglio Max in staccata. Ed ecco un nuovo colpo di scena: subito il sorpasso dallo scarico di Tom esce una fumata grigia, che segnala la rottura del motore della verdona. Nel box Kawasaki regna lo sconforto.
Nonostante gli eventi sorridano di nuovo, il Corsaro non può tranquillizzarsi; subito dietro Rea e Camier pressano per passarlo. Laverty continua indisturbato la sua fuga, mentre Davies esce dalla contesa scivolando sull’erba. Rea riesce a sorpassare Max, ma il romano non molla, rimanendo alle costole dell’inglese.
BOTTE DA ORBI. Nel mirino dell’Aprilia si profila una doppietta sul podio, ma i giochi sono tutt’altro che risolti. Laverty perde terreno su Rea, mentre Camier si mette in testa di dare battaglia a Biaggi. Ma mentre l’inglese di casa Honda non riuscirà a mettere le ruote davanti a Eugene, la lotta tra Biaggi e Camier è fantastica.
Max è in evidente difficoltà, mentre Camier sembra avere i numeri per passarlo. Il 4 volte campione del mondo però non ha alcuna intenzione di farsi passare e chiude all’inglese tutte le porte, arrivando persino all’impatto tra le due moto, per fortuna senza conseguenze. La maggiore esperienza del romano ha la meglio su Leon il quale viene spinto all’errore in un lungo fuoripista. Di li a poco Camier si ritirerà per problemi tecnici.
APRILIA VITTORIOSA. Aprilia festeggia così una splendida doppietta sul podio, con le fidanzate di Biaggi e di Laverty che vanno ad accogliere i loro fidanzati al parco chiuso. Vittoria per Eugene, che si dimostra maturo per traguardi più prestigiosi che la singola vittoria di un GP, e Max che si porta a 30,5 punti da Sykes. Un margine così, in un campionato normale potrebbe essere considerato consistente ma in una Superbike come quella di quest’anno, dove si passa dalle stelle alle stalle nel giro di pochi giri di pista, non consente di dormire sonni tranquilli.
APPUNTAMENTO A MAGNY COURS. Siamo vicini al GAME OVER. Chi vi scrive è la prima volta che segue da reporter la Superbike. Per me è stato un privilegio avere l’occasione di narrare a voi le gesta di questi eroi, le loro gioie, le loro sconfitte, le loro rivincite. E’ venuto il momento di tirare le fila di quest’annata straordinaria e di annunciare dopo le 2 gare in territorio francese, chi è il nuovo re delle derivate di serie. Ci auguriamo che Melandri sarà in sella alla BMW (FORZA MARCO!!!), per lottare con Biaggi e Sykes. Fare un pronostico è quasi impossibile, quello che è certo è che il 7 ottobre (prendete nota!!!) a Magny Cours andrà di scena uno tra i più grandiosi spettacoli della storia della Superbike.
Superbike - GP Portogallo: Sykes vince gara 1 ed è 2° in classifica mondiale.
Domenica 23 Settembre 2012 14:26 Pubblicato in SuperbikeLA VITTORIA E’ BIONDA. Gara 1 del Gp del Portogallo termina con una scena che abbiamo visto tante volte. Una bellissima donna dai capelli dorati che festeggia perché il suo amato ha vinto la corsa. Solo che non si tratta di Eleonora Pedron, la compagna di Max Biaggi, ma della bella ragazza di Tom Sykes, Amy. Il pilota inglese della Kawasaki vince una Gara 1 più pazza che mai, è conferma che avere una fidanzata con i capelli color oro è il più grande amuleto contro una stagione del Superbike più pazza che mai. Secondo posto per Carlos Checa (Ducati Althea Racing) che ha sfiorato la possibilità di ritornare alla vittoria, negatagli dalla incredibile forma della verdona e del suo pilota. Al terzo posto Sylvain Guintoli con la Ducati del Team Pata, che conferma di essere un pilota ipercompetitivo sul bagnato. E Biaggi e Melandri???
Il Corsaro si è piazzato al 4° posto a causa di problemi d’assetto della sua Aprilia, mentre Macho ha finito la sua gara al primo giro con una caduta (a seguito di uno scontro con lo stesso Biaggi) in cui sono stati coinvolti anche Giugliano e Davies.
Ora capirete perché si parlava di gara pazza…ebbene se ci fosse un aggettivo più forte di “pazza”, sarebbe adatto ber descrivere ciò che si è visto a Portimao. Ma partiamo dall’inizio.
Al via la pista è molto bagnata a causa di un bell’acquazzone che si è abbattuto sul circuito in mattinata, condizionando il Warm Up conquistato da Jonathan Rea, con Marco Melandri secondo; 5° Max Biaggi.
Tom Sykes parte dalla prima piazza grazie all’ottava Superpole della stagione (nuovo record del tracciato) mentre il cielo minaccia pioggia; si apre così la lotteria della scelta gomme.
Melandri parte a bomba ma nella seconda curva e sopravanzato da Checa, Biaggi tallona da vicino. Laverty e Rea si uniscono alle danze con l’irlandese che ottiene la prima posizione. Prima della fine del primo giro avviene l’ennesimo colpo di scena di questo mondiale superbike: Biaggi passa Melandri all’interno curva, ma finisce un po’ lungo. Marco allora tenta di restituirgli i favore, ma l’Aprilia di Biaggi gli chiude la strada; l’impatto è inevitabile. Esito finale: Macho cade a terra, portando con se Giugliano e Davies, mentre il Corsaro rimane miracolosamente in piedi. Non so voi ma sto seriamente cominciando a pensare che Eleonora Pedron sia imparentata con un cornetto portafortuna!!!
Biaggi può allora mettere nel suo mirino Rea e Laverty, mentre Checa segue al 4° posto. Il Corsaro si sbarazza dell’inglese con una superba staccata alla fine del rettilineo. Per quanto riguarda la feìaccenda Laverty, l’irlandese cede strada al campione dell’Aprilia, facendogli segno con la gmaba di passare all’interno del rettilineo. Al contrario di quanto si possa pensare questo non è gioco di squadra, perché poche curve dopo Eugene non fa resistenza anche a Rea; probabilmente ci sono alcuni problemi per la moto numero 58 della casa di Noale. Sembrerebbe allora profilarsi una fuga sul bagnato di Max Biaggi verso una preziosissima vbittoria, ma nelle retrovie Brignola cade lasciando dell’olio su una pista già scivolossissima. La gara viene allora interrotta, per lasciare il tempo di pulire il tracciato.
Arrivano notizie di Melandri: il pilota della BMW ha subito una brutta botta nell’impatto con la ruota posteriore di Davies, che gli ha causato un abbassamento di pressione. Marco è stato portato insieme alla sua fidanzata Manuela in ospedale per una radiografia di controlllo. Diffcimente potrà partecipare a Gara 2. Duro colpo per le aspirazioni mondiali del ravennate. Speriamo tutti di rivederlo presto in sella alla moto n° 33.
Biaggi sa di avere un’occasione d’oro per avvicinare le sue mani al titolo, ma chi dava la lotta al titolo come una faccenda tutta italiana tra Max e Marco, dovrà ricredersi velocemente. Già perché Sykes, nonostante tutto, è ancora un serio papabile per il trono dell’SBK.
Alla ripresa della corsa, Biaggi parte cannone tallonato da Rea e Sykes, ma la verdona e il suo pilota hanno pescato il coniglio dal cilindro. La Kawa è un mostro di potenza, che ha la meglio su un agilità non proprio al top; sul rettilineo del traguardo è imbarazzante la facilità con cui Tom svernicia Rea e si mette di cattiveria all’inseguimento di Biaggi. Il romano non è messo bene come prima dell’interruzione, e perde sin da subito il risicato vantaggio da Sykes.
L’inglese sa che è il momento giusto per fare vedere il suo talento, e in uscita della curva che butta i piloti sul traguardo si esibisce con un sorpasso all’esterno su Biaggi, andando quasi a finire sull’erba. CHAPEAU!!! Dietro nel frattempo inizia lo show delle Ducati, che sfruttando l’agilità del telaio a traliccio, iniziano a minacciare il Corsaro in evidente difficoltà con la su RSV4. Le difficoltà di Max sono sia sul misto che sul rettilineo.
Mentre Sykes si da alla fuga, Il Corsaro non può nulla contro l’arrembaggio di Guintoli e Checa. Il momento d’oro della Ducati è così fenomenale che persino il canadese Mccormick comincia a impensierire Biaggi.
Checa passa Guintoli, e sembra avere le carte in regola per prendere Sykes. Dietro Biaggi lotta per tenere dietro Mccormick, e fare in modo di perdere meno punti possibili di vantaggio su Sykes. Se la gara finisse così, Sykes sorpasserebbe Melandri in classifica mondiale, potandosi a soli 14,5 punti di svantaggio su Max. Un bel salto in avanti per un pilota e una moto che ad inizio mondiale non avevano aspirazioni di tale livello.
Sul finire di gara Checa raggiunge gli scarichi di Sykes, ma l’inglese vuole troppo questa vittoria, e ogni tentativo dello spagnolo è futile. Sykes vince meritatamente Gara 1 e si candida seriamente per lottare con Biaggi per il titolo. Chi l’avrebbe detto che dopo si tante pole, ma dopo tanti passi falsi in gara, la verdona sarebbe arrivata al punto di giocarsela con l’Aprilia per il titolo piloti. Chissà cosa vedremo in Gara 2. Tenetevi pronti sul divano gente. Lo spettacolo sta per iniziare.
Moto 3 - GP San Marino: Vittoria Cortese, titolo vicino, Fenati sul podio
Domenica 16 Settembre 2012 10:59 Pubblicato in Moto 3SEMPRE PIU’ LEADER. Sandro Cortese vince il GP di San Marino nel circuito di Misano intitolato a Marco Simoncelli. Il pilota tedesco del team Red Bull KTM Ajo si porta a 46 punti da Maverick Vinales (225 contro i 179 dello spagnolo), rafforzando così la sua leadership. Sul podio troviamo al secondo posto lo spagnolo Luis Salom (RW Racing GP) e al terzo un grandissimo Romano Fenati (Team Italia FMI); Romano ha tirato fuori dal cilindro una prestazione maiuscola giocandosi per buona parte della gara il primo posto con Cortese.
4° posto per Alex Rins (Estrella Galicia 0.0), davanti a Vinales (Blusens Avintia) che deve accontentarsi solo della quinta posizione. Complimenti anche a Niccolò Antonelli (San Carlo Gresini Moto 3), arrivato 8° al traguardo.
Gli altri italiani: Tonucci 17°, Rinaldi 20°, Morciano 21°, Valtulini 24°. Caduta per Pontone e Calia.
LA FUGA DEL CORTESE. L’aria della riviera romagnola galvanizza al via Cortese, che scatta come un coniglio che vede vicina una carota che si chiama “Mondiale Moto 3”. Lo seguono a ruota Folger e Fenati, mentre Vinales viene risucchiato in 17esima posizione. Stessa sorte tocca Antonelli, che dalla terza piazza retrocede al 8° posto; nonostante tutto il pilota di Gresini riesce a rimontare in pochi giri.
Fenati è in gran forma e passa in testa, con Cortese, Folger, Salom e Antonelli alle costole. Vinales risorge dall’inferno delle posizioni a doppia cifra fino all’ottava posizione.
Nella bagarre emerge Sandro, il quale però deve interrompere la fuga a causa di un lungo, nel quale fortunatamente non finisce a terra. Il gruppo si ricompatta e lo spettacolo è straordinario. 10 piloti si giocano la vittoria.
All’ultimo giro Cortese è primo, con Vinales che cerca di rubargli la vittoria. Il tedesco però è bravo a resistergli, andando così verso la vittoria. A Maverick non è concesso neppure la gioia del podio, in quanto viene scavalcato da Salom, Rins e Fenati.
Classe Moto3: 1. Sandro Cortese (Ger/Ktm) 40:22.100 2. Luis Salom (Spa/Kalex Ktm) a 0.467 3. Romano Fenati (Ita/Ftr Honda) 0.937 4. Alex Rins (Spa/Suter Honda) 0.974 5. Maverick Vinales (Spa/Ftr Honda) 1.145 6. Jonas Folger (Ger/Kalex Ktm) 1.180 7. Efren Vazquez (Spa/Ftr Honda) 1.315 8. Niccolo Antonelli (Ita/Ftr Honda) 3.983 9. Miguel Oliveira (Por/Suter Honda) 4.376 10. Arthur Sissis (Aus/Ktm) 10.872 - Classifica del Mondiale: 1. Sandro Cortese (Ger/Ktm) 225 punti 2. Maverick Vinales (Spa/Ftr Honda) 179 3. Luis Salom (Spa/Kalex Ktm) 169 4. Romano Fenati (Ita/Ftr Honda) 120 5. Alex Rins (Spa/Suter Honda) 96 6. Alexis Masbou (Fra/Honda) 81 7. Zulfahmi Khairuddin (Mas/Ktm) 81 8. Danny Kent (Gbr/Ktm) 70 9. Miguel Oliveira (Por/Suter Honda) 66 10. Niccolo Antonelli (Ita/Ftr Honda) 63
Superbike - GP Germania: Davies vince Gara 2. Biaggi 13°. Caduta Melandri.
Domenica 09 Settembre 2012 16:27 Pubblicato in SuperbikeLA NUOVA STELLA DELL’SBK. Chaz Davies, in sella all’Aprilia del Team ParkinGO, vince Gara 2 del GP della Germania al circuito del Nurburgring. Prima vittoria in Superbike per il 25enne pilota inglese, che festeggia la firma del contratto con la BMW; Davies correrà nel team ufficiale al fianco di Marco Melandri. Dopo la tripletta di Gara 1, Aprilia sorride grazie al secondo posto di Eugene Laverty, protagonista di splendidi duelli con Leon Camier (Suzuki), arrivato terzo, Jonathan Rea (Honda, 4°) e Tom Sykes (Kawasaki, 5°). Sesto posto per Carlos Checa spettatore non pagante della bagarre che avveniva davanti a lui.
Il vincitore di Gara 1, Max Biaggi lo troviamo in 13esima posizione; la sua gara è stata compromessa da una caduta nel 2° giro. Fortunatamente per il Corsaro, è riuscito a tornare in sella e terminare la gara. Nonostante l’errore del romano, Marco Melandri non riesce a recuperare punti, finendo anch’egli a terra nello stesso punto fatale per il campione dell’Aprilia.
GARA DI TUFFI….SULL’ASFALTO. Alzi la mano chi quest’anno si è addormentato durante una gara dell’SBK. Penso che nessuno oserà fare una cosa del genere, visto che finora duelli serratissimi e straordinari colpi di scena sono stati il pane quotidiano di questo mondiale. Se in Gara 1, abbiamo assistito alla vittoria di Biaggi e alla caduta di Melandri, vittorioso in Gara 2 in Russia a scapito di Max, a terra in quell’occasione….poteva Gara 2 del Nurburgring offrire meno carne al fuoco?
Al via le Aprilia partono a razzo con Sykes al seguito. Laverty si mette alla testa della corsa con il solo pilota inglese della Kawasaki a separarlo da Biaggi. Melandri però non dorme e si posiziona subito dietro gli scarichi del romano. Max è del tutto intenzionato a fare il bis, ma la troppa foga lo tradisce. In staccata il Corsaro perde l’anteriore e finisce a terra, con la sua bella fidanzata Eleonora Pedron che si dispera ai box. Sorridono invece in BMW; Marco ha l’occasione di resettare la situazione dopo la caduta di Gara 1.
Biaggi tuttavia non si arrende e, aiutato dai commissari di gara, rimette in piedi l’RSV4 e riparte. La gara per lui ora è difficilissima. Melandri si trova davanti il solo Sykes, con dietro Chaz Davies a tenere alto il nome della Casa di Noale. Come in altre occasioni, Macho riesce a sbrigare la pratica verdona senza troppa difficoltà, e si mette in fuga verso la riconquista del primo posto del mondiale piloti. In BMW si pregustano la vittoria, ma non hanno fatto i conti con la buona stella di Biaggi, più splendente che mai sul cielo di Germania.
Nello stesso punto in cui il Corsaro era caduto, Marco finisce a terra. Rimessosi in piedi, il ravennate si da pugni sulle gambe: sa di avere perso un’occasione enorme.
Mentre Biaggi tenta una rimonta per riuscire a guadagnare più punti possibili su Macho, la davanti nasce un nuovo eroe. Davies si mette in testa il pensiero stupendo di portare lui l’Aprilia al successo. Passa la Kawa di Sykes, ormai del tutto inefficiente in staccata, e si da alla fuga. Nel contempo un gruppetto formato da Camier, Laverty e Rea si mettono alla caccia della verdona, per il secondo posto.
Sykes viene sorpassato da questi tre, ma il loro tentativo di raggiungere Davies è del tutto inutile. L’unica nota è che Laverty mette dietro Camier e fa sorridere l’Aprilia che può festeggiare un’ottima doppietta, con il suo alfiere (Biaggi) che riesce a trovare punti preziosi in una gara che sembrava più nera che mai.
CLASSIFICA. Biaggi si porta a 318 punti, mentre Melandri rimane a quota 308,5. Segue Sykes a 291,5, con Checa 4° a 247,5.
Prossima tappa in Portogallo a Portimao, il 23 settembre. 4 gare separano Biaggi e Melandri alla risoluzione della contesa. Visto il grande equilibrio tra i 2 piloti, e la bravura degli altri contendenti, è facile pensare che tutto si deciderà all’ultimo round in Francia. Staremo a vedere chi la spunterà tra i 2 italiani, anche se bisogna stare attenti a Sykes e alla verdona. Quello che è sicuro, è che non ci annoieremo affatto.
Superbike - GP Germania: Biaggi vince Gara1. Caduta Melandri. Il Corsaro torna 1°.
Domenica 09 Settembre 2012 11:33 Pubblicato in SuperbikeVIETATO ANNOIARSI. In questo mondiale superbike le sorprese sembrano non avere mai fine. In tutti noi sono ancora ben nitide le scene del GP di Russia; la terra degli Zar aveva decretato nuovi leader delle rispettive classifiche sia Marco Melandri che la BMW, mentre l’Aprilia andava contro a un disastro completo con le cadute di Biaggi e Laverty. Ma guai a dare per sconfitto il Corsaro e la sua ciurma…
Gara 1 del GP di Germania (Nurburgring) oggi racconta ben altra storia. Max Biaggi vince davanti a Eugene Laverty (2°) e Chaz Davies (3°), tutti e tre in sella a un’Aprilia, mentre Marco Melandri va a terra nel 6° giro. Mondiale capovolto come un calzino con il romano che ritorna in testa alla classifica piloti, mentre la casa di Noale porta a casa un triplete che la rimette prepotentemente alle costole della BMW nella corsa al titolo costruttori.
Ai piedi del podio troviamo Tom Sykes (Kawasaki, 4°), che di nuovo si è contraddistinto per una partenza fulminea. Ottimo 5° posto per la Suzuki di Leon Camier, mentre Sylvain Guintoli con la sua Ducati del team Pata è 6°. Bravo il compagno di squadra Lorenzo Zanetti 8°. Carlos Checa (Ducati Team Althea) è solo 12°, a causa di una caduta. Scivolata anche per Jonathan Rea (Honda).
Gli altri italiani: Badovini 9°, Lanzi 14°, Brignola 17°. Caduta per Giugliano e Fabrizio.
Superbike - GP Russia: Melandri vince Gara 2 e vola in testa al mondiale. Disastro Biaggi.
Domenica 26 Agosto 2012 16:40 Pubblicato in SuperbikeZAR MELANDRI. Marco Melandri vince Gara 2 del GP della Russia con la sua BMW, balzando in testa al mondiale ai danni di Max Biaggi (Aprilia Racing Team), caduto in seguito a una collisione con Leon Haslam (BMW Motorrad Motorsport). Risultato storico per la casa tedesca che in un solo colpo si porta al primo posto sia nel mondiale piloti che in quello costruttori, per la prima volta nella sua storia. Il pilota della BMW trionfa in una corsa che, come al solito in questa stagione, ci ha regalato emozioni e colpi di scena. Secondo posto per Tom Sykes, che dopo la vittoria in Gara 1 riconferma la Kawasaki come una delle migliori moto di questo mondiale SBK. Terzo a sorpresa Chaz Davies in sella all’Aprilia non ufficiale; il pilota inglese trova il gradino più basso del podio grazie a un contatto all’ultimo giro tra Eugene Laverty (Aprilia Racing Team) e Jonathan Rea (Honda World Superbike Team), che lo precedevano. Quarto posto per Carlos Checa (Ducati Althea), che non basta a rimetterlo in corsa per il mondiale piloti. Il compagno di squadra Davide Giugliano è 6° dietro Leon Camier (FIXI Crescenti Susuki, 5°). Dopo l’incidente con Laverty, Rea conclude 7° senza la pedalina destra. Bella gara per Badovini (BMW Motorrad Italia GoldBet) che ottiene un buon 8° posto.
Gli altri italiani: Zanetti 10°, caduta per Canepa e Fabrizio.
RAZZO VERDE. Per Gara 2 Tom Sykes ha tutta l’intenzione di concedersi il bis dopo la vittoria in Gara 1. Alla partenza l’inglese e la sua verdona partono a razzo, creando sin da subito un piccolo vantaggio. L’uomo della Superpole Carlos Checa si vede risucchiato invece in sesta posizione. Laverty, Rea e le BMW si mettono alla caccia degli scarichi di Sykes, seguiti da un Biaggi che sembra aver trovato il bandolo della matassa. La pista è veramente bella con una grande varianza di curve (veloci o lente), discese e salite che mettono a dura prova i piloti. Nonostante la grande forma della Kawasaki, la ciurma comandata da Laverty riaggancia Sykes mentre Melandri e Biaggi sembrano mostrare di avere qualcosa in più rispetto gli altri. Macho da via una splendida bagarre con Laverty e Haslam, mentre Biaggi se la deve vedere con Rea. Le lotte faciltano la vita dell’inglese della Kawasaki che allunga leggermente.
Melandri emerge dallo scontro, e dopo aver resistito all’attacco di Laverty si getta all’inseguimento di Sykes. Nel frattempo Biaggi, infastidito dalla gran confusione, perde la concentrazione e va lungo, con Rea che lo sorpassa.
FRITTATA ROMANA. A questo punto amici fate ben attenzione perché c’è la svolta di un intero mondiale. Biaggi sa che Melandri è vicino a Sykes, e quindi decide di strafare. Alla staccata prima del rettilineo del traguardo, Max stacca in ritardo. L’Aprilia del romano sfiora la Honda di Rea, ma nessuno per ora finisce a terra; ad ingresso curva, Biaggi è troppo interno e come un treno va a sbattere sul posteriore di Haslam. I 2 piloti finiscono a terra con il britannico della BMW, che prende una bella botta. Biaggi va subito ad accertarsi delle condizioni del collega che per fortuna si rialza senza gravi conseguenze. Il Corsaro sconsolato sa di aver fatto un gran cavolata, mentre nella squadra di Melandri gioiscono perché già solo col secondo posto Macho sorpasserebbe Max in classifica.
MACHOSKI. Ma che sport sarebbe il motociclismo se i piloti fossero dei calcolatori che si accontentano solo di posizioni utili per i mondiali, senza pensare alla gloria del primo posto. Quando al box segnalano Biaggi out, Melandri si mette alla caccia del coniglio verde. E già quasi a metà gara il ravennate fa valere la potenza del propulsore BMW, aggiudicandosi la prima psizione ai danni di Sykes nel rettilineo prima del traguardo. Voi direte tutto finito??? Assolutamente no. A 5 giri dalla fine le gomme di Melandri sembrano finite dato che Sykes, Rea e Laverty si avvicinano minacciosi. Proprio l’arrivo di quest’ultimo però aiuta Marco. L’irlandese dell’Aprilia crea una lotta furibonda con la Kawsaki e la Honda, a favore della fuga dell’italiano. Macho prende negli ultimi giri un vantaggio di 8 decimi, che gli da una buona tranquillità nonostante il degrado dei pneumatici. Dietro si consuma la domenica nera dell’Aprilia: poche curve prima dell’arrivo, Laverty va in high side e Rea lo cilindra in pieno. L’irlandese è fuori dai giochi mentre Rea conclude la gara senza la pedalina sinistra. Melandri vince la gara e porta in estasi la BMW, ai danni di un Biaggi e di un’Aprilia che tornano in Italia più bastonati che mai.
CLASSIFICA. Melandri si porta a 308.5, mentre Biaggi resta a 290. Segue Sykes a 267.5, con Checa 4° a 233.5 punti.
Moto 2 - GP Repubblica Ceca: Marquez dominatore di Brno. Iannone 4°
Domenica 26 Agosto 2012 11:38 Pubblicato in Moto 2MARC, CHE GARA. Marc Marquez (Suter), prossimo pilota del Team HRC per la stagione 2013 della Moto GP, vince il GP della Repubblica Ceca a Brno. Lo spagnolo è stato protagonista di una splendida gara in cui ha dovuto vedersela con un coriaceo Thomas Luthi (Suter), arrivato secondo. Terza piazza per Pol Espargarò (Kalex) davanti ad Andrea Iannone (Speed Up, 4°); l’italiano sempre coraggioso con le sue staccate col coltello tra i denti, stavolta non riesce a tirare fuori dal casco quel qualcosa in più per ottenere il podio. Bel 5° posto per Simone Corsi (FTR), in una gran bagarre all’ultimo giro.
Gli altri italiani: De Angelis 6°, Rolfo 20°, Andreozzi 25°.
SPEEDY LUTHI. Pronti via. Luthi ed Espargarò partono bene con lo svizzero che prende la testa della corsa alla prima curva. Marc Marquez si porta in 3° posizione con Iannone e Corsi alle costole. Neanche è finito il primo giro che Scott Redding (Kalex) finisce la sua gara con una scivolata. Marquez scavalca Espargarò e si mette dietro gli scarichi di Luthi, mentre Corsi e Iannone danno vita a una piccola battaglia dalla quale esce trionfante il secondo. Poco dopo passa il quale anche Polyccio. Come sempre il motore dello spagnolo, prossimo compagno di sella di Dani Pedrosa in HRC, è straripante, ma Luthi tiene botta.
Iannone però torna a essere il re delle staccate, dando vita a una splendida bagarre con Marquez, dal quale esce come momentaneo vincitore. Marc però non ci sta e si riprende la seconda posizione. Tutto ciò va a vantaggio di Luthi, che crea un mini vantaggio sugli inseguitori. Il pilota spagnolo della Suter capisce il rischio e segna il giro veloce, portandosi di nuovo alle costole dello svizzero. Espargarò si riprende, ricompattandosi con il gruppo dei lottatori per il podio.
Polyccio passa Iannone, che non riesce a restituire il sorpasso. Marquez fa il diavolo a quattro per passare in testa, ma Luthi è in gran forma e si tiene ben saldo al primo posto. 5 giri alla fine. Espargarò ha un pensiero stupendo e passa Marquez, che però gli restituisce il “favore” poche curve dopo. Piccolo problema: nel momento del sorpasso di Pol su Andrea, c’era una bandiera gialla, e quindi lo spagnolo è costretto a lasciare la posizione all’italiano.
TUONO SPAGNOLO. A tre giri dalla fine gli spagnoli mettono la settima marcia. Marquez passa Luthi e Espargarò passa Iannone. L’italiano ha qualche problema. La battaglia per la vittoria è una questione spagnola-svizzera.
Ultimo giro. Attacco di Iannone su Espargarò, che risponde subito. Marquez in testa ma Luthi non ci sta. Nonostante la furia dello svizzero, Marc è tostissimo e non lascia la minima porta all’avversario, portando a casa una splendida vittoria. Chapeau! Lo spagnolo dimostra che i vertici HRC ci hanno visto bene a investire a questo splendido talento del motociclismo iberico. Attento Dani! Considerare Marc seconda guida è un po’ riduttivo.
CLASSIFICA. Marquez sempre più leader a 213 punti. Seguono Espargarò secondo a 165 e Luthi a 154. Iannone è 4° con 149 punti.
La classifica del Gp della Repubblica Ceca, classe Moto2 del Motomondiale: 1. Marc Marquez (Spa) Suter Honda 41'19«178 (media 156,913 km/h); 2. Thomas Luthi (Svi) Suter Honda + 0»061; 3. Pol Espargaro (Spa) Kalex Honda + 0«440; 4. Andrea Iannone (Ita) Speed Up Honda + 0»510; 5. Simone Corsi (Ita) FTR Honda + 10«319; 6. Alex de Angelis (Rsm) FTR Honda + 10»643; 7. Johann Zarco (Fra) Motobi Honda + 10«717; 8. Bradley Smith (Gbr) Tech 3 Honda + 10»873; 9. Mika Kallio (Fin) Kalex Honda + 11«047; 10. Esteve Rabat (Spa) Kalex Honda + 11»517.
La classifica iridata della Moto2 dopo 11 delle 17 gare in calendario: 1. Marc Marquez (Spa) Suter Honda 213 punti; 2. Pol Espargaro (Spa) Kalex Honda 165; 3. Thomas Luthi (Svi) Suter Honda 154; 4. Andrea Iannone (Ita) Speed Up Honda 149; 5. Scott Redding (Gbr) Kalex Honda 106; 6. Mika Kallio (Fin) Kalex Honda 97; 7. Bradley Smith (Gbr) Tech 3 Honda 77; 8. Claudio Corti (Ita) Kalex Honda 65; 9. Dominique Aegerter (Svi) Suter Honda 63; 10. Esteve Rabat (Spa) Kalex Honda 62.
DOVI IN ROSSO. E’ ufficiale. Andrea Dovizioso correrà sulla Desmosedici a fianco di Nicky Hayden. La Ducati ha scelto il campione di Forlimpopoli, alla luce delle belle prestazioni di quest’anno in sella alla Yamaha del team Tech 3, sorpassando il compagno di sella, Cal Crutchlow, quasi promesso sposo della Rossa di Borgo Panigale, invocato dai Ducatisti qualche tempo fa.
Salto quindi di qualità di Andrea che ritrova finalmente una moto ufficiale che dopo aver lasciato l’HRC dell’era a tre con Stoner e Pedrosa.
MATRIMONIO AGRODOLCE. Siamo sinceri però. Stavolta l’approdo a Borgo Panigale di un pilota italiano non suona più così trionfale come due anni fa, quando Valentino decise di iniziare la sua sciagurata avventura in rosso. Questo perché le intenzioni originali di Dovizioso e della Ducati, come ben sappiamo, erano ben altre. Facciamo un salto indietro nel tempo di poche settimane.
Dopo le esaltanti prestazioni di prima metà mondiale con la Yamaha marchiata Monster e i continui flop dello sfortunato Ben Spies, il Dovi aveva il morale alle stelle. Più e più volte aveva dichiarato di aspirare a una moto ufficiale, e recentemente si era aperta una trattativa con la casa dei tre diapason per essere promosso al fianco di Lorenzo. Per qualche giorno Andrea ha accarezzato quel sogno, ma purtroppo questo si è infranto in quel pomeriggio di Laguna Seca, il pomeriggio della grande rinuncia.
Con la caduta alla staccata prima del Cavatappi, Valentino Rossi ha deciso che la misura era ormai colma e che di quella moto (la Desmosedici), troppo burbera per lui, non ne voleva più sapere nulla. Non sappiamo le dinamiche con certezza, ma è presumibile che a fine gara Vale ha dato ai suoi agenti il benestare per il ritorno in Yamaha, tramutando in realtà quella che poche ore prima era una timida ipotesi. Per la casa di Iwata, il riavere sotto i colori ufficiali sia il nuovo campione della Moto Gp, Jorge Lorenzo, sia la leggenda della stessa categoria, per lo più come “seconda guida”, era troppo ghiotta.
Possiamo allora solo immaginare la delusione del Dovi, sorpassato non dai risultati di Valentino con la Ducati, ma dal prestigio del Super Campione di Tavullia, prestigio che negli anni ha mietuto vittime come Max Biaggi e Sete Gibernau.
Passiamo ora alla Ducati. A Borgo Panigale ne hanno provate di tutti i colori pur di cercare di convincere Rossi a rimanere, mobilitando sia i vertici di Bologna (il presidente Del Torchio), che i vertici Audi, proprietaria della Rossa. Ma alla fine il fallimento è stato totale. La fuga del Dottore è come se la Desmosedici sia una “malata” troppo difficile da curare per chi aveva avuto tanta fortuna con le più docili selle d’oriente.
Tuttavia Ducati, è un icona del motociclismo mondiale, un bel cielo stellato che vanta astri come Mike Hailwood, Carl Fogarty, Troy Bayliss, Loris Capirossi e Casey Stoner; una leggenda che non può annichilirsi per un singolo insuccesso. Dalle ceneri della sconfitta, la Rossa vuole tornare a essere l’araba fenice che aveva fatto tremare i giganti d’oriente negli anni scorsi.
RIVINCITA. Fino ad ora abbiamo parlato di rimpianto, insuccesso, delusione, la parte più triste dello sport e anche della vita. Ma dopo un pugno ci si rialza. Ecco, anche se il passaggio di Dovi in Ducati avviene senza allori e champagne, è bello vedere l’accoppiata Dovizioso-Rossa, come un pugile al palo che si rialza, desideroso di non darsi per sconfitto.
Probabilmente la scelta di Dovizioso ha seguito questo criterio. Si è scelto il pilota che più degli altri ha voglia di rivincita, di rimettersi in gioco ai massimi livelli, di rimettersi in sella a una moto che vuole tornare a essere regina delle 2 ruote. Con Rossi non si è mai creata quella sinergia necessaria per il trionfo; staremo a vedere se questa nuova coppia troverà quell’unione d’intenti capace di farla esplodere e lanciarla in testa nei tracciati del motomondiale.
Moto GP - Laguna Seca: Monster Stoner. Rossi naufraga con la Desmo.
Lunedì 30 Luglio 2012 12:47 Pubblicato in MotoGPROSSI, NAUFRAGIO ALLA LAGUNA. Il GP degli Usa è appena terminato. Chi vi scrive ama il motociclismo. Per anni come tutti voi ho sognato il matrimonio Ducati-Rossi con la speranza di cantare l’inno di Mameli in onore del più grande motociclista di tutti i tempi in sella alla moto di una delle case più prestigiose d’Italia. Il tracciato di Laguna Seca, circuito in cui Ventino Rossi fu il protagonista di una sue più belle gare nel confronto con il “Canguro Mannaro”, Casey Stoner, ha messo fine a questo sogno. Vedere Vale a fine gara in sella con Nicky Hayden (ma al posto del passegero….) tornare ai box dopo la caduta avvenuta poco prima del Cavatappi, la famosa chicane in discesa del tracciato statunitense, riassume tutta l’amarezza del campione, che non riesce più a ritrovare se stesso, e dei suoi tifosi. Tutt’altro umore domina in casa Honda dove Casey Stoner acciuffa una fantastica vittoria davanti a Jorge Lorenzo (2°) e Dani Pedrosa (3°), dimostrando di essere ancora in piena lotta per il mondiale. Ma la gara, di fronte all’ennesimo fallimento di Rossi e Co., finisce purtroppo in secondo piano. Ormai il tempo degli avvocati difensori più agguerriti è finito: il mostro della Laguna ha distrutto ogni più coraggiosa linea difensiva riguardante i problemi in casa Ducati. Il rapporto tra Vale e la Rossa sembra ormai arrivato al limite….o forse no….i maggiori esperti di mercato piloti si scervellano per capire cosa ne sarà del Dottore. La verità è solo nella testa di Rossi, e il giorno del giudizio si avvicina; che Rossi rimanga in sella alla moto di Borgo Panigale, o che vada ad affiancare Lorenzo in Yamaha su una due ruote targata Monster (l’allusione alla famosissima naked bolognese è quanto più ironico che mai...) tutti noi non vediamo l’ora che l’inno di Goffredo ritorni a suonare per il Campione di Tavullia. In ugual modo auguriamo ai ragazzi della Ducati di ritrovare il successo, magari con qualcuno che sappia capire quella moto con un carattere così difficile. Le sirene Audi tuttavia hanno cominciato a suonare con prepotenza; in Germania sanno che un’eventuale addio di Rossi sarebbe una sciagura dopo l’acquisizione della casa bolognese da parte del colosso tedesco. Come finirà la telenovela? Abbiate pazienza, o lettori. Il tempo porterà chiarezza.
MONSTER STONER. Tornando alla gara, dopo questa lunga ma doverosa digressione, ai blocchi di partenza Lorenzo e Pedrosa partono a cannone, seguiti da uno Stoner tutt’altro che arrendevole desideroso di dare spettacolo sul tracciato statunitense. Seguono Spies, la truppa Tech 3 formata da Dovizioso e Crutchlow seguiti da Bradl e il duo ducati Hayden-Rossi. Dopo pochi giri Stoner passa Pedrosa, incapace stavolta di una prestazione all’altezza delle precedenti manche della Moto GP e si mette dietro alla ruota posteriore di Lorenzo. L’iberico crede di riuscire a tenere a bada la furia agonistica del Campione del Mondo, ma invano. A metà corsa Stoner passa Jorge di pura potenza di motore nel rettilineo e da lì s’invola in una vittoria di puro predominio, mostrando di nuovo al parco chiuso un sorriso smagliante come da tempo non lo si vedeva. Lorenzo non perde troppo terreno in classifica punti, mentre Pedrosa non trova le conferme che cercava nel presentarsi come il vero anti-Jorge. Fuori dal podio finiscono Dovizioso (4°) che vince la sua sfida con Crutchlow (5°), mentre Spies finisce con le gambe all’aria, continuando in quella che è e sarà la peggiore sua stagione da quando corre in competizioni internazionali. Al 6° posto troviamo Nicky Hayden e la giovane promessa Stefan Bradl al 7°. A pochi giri dalla fine Rossi, arriva alla staccata della salita che precede il Cavatappi e perde il controllo dell’anteriore della Desmosedici; il Dottore va a terra, mentre la Ducati si schianta contro le protezioni. Fine dei giochi. Nex Round: Indianapolis tra 2 settimane. Vedremo cosa succederà per quanto riguarda la situazione di mercato di Rossi. L’unica cosa certa è che questa decisione cambierà profondamente la Moto Gp. See you soon.
CLASSIFICA. Lorenzo si trova ora a 250 punti, con Pedrosa a 182 pti e Stoner a 173. Troviamo poi al 4° posto Dovizioso a 121 e Crutchlow a 106. Bradl raggiunge Hayden a quota 84, mentre a 82 troviamo Rossi.
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