E-car europea il dialogo strategico che non ti aspetti, l’auto elettrica si farà

Ludovica Rossi

Settembre 13, 2025

Il dialogo strategico tra la commissione europea e i principali attori del settore automobilistico ha prodotto, come previsto, più intenzioni che risultati concreti. l’incontro, che ha visto la partecipazione dei vertici dei grandi costruttori, ha toccato diversi temi cruciali, ma ha fornito poche risposte definitive alle richieste dell’industria. l’unica vera novità, per ora, è la conferma che il progetto della cosiddetta e-car, una categoria di auto di piccole dimensioni e a basso costo, andrà avanti. il resto è un insieme di dichiarazioni d’intenti e un’agenda fitta di valutazioni future.

La nuova categoria per le “E-Car”

La commissione europea ha assicurato che lavorerà per creare una nuova categoria normativa dedicata alle auto di piccole dimensioni, dal prezzo contenuto e possibilmente elettrificate. questa classe, che si rifletterà negli standard sulle emissioni di co2, prende corpo dalla proposta avanzata da alcuni costruttori europei, in primis da renault e stellantis, e ha trovato un nome ufficiale: “small affordable cars”. l’iniziativa, che piace a antonio filosa, l’amministratore delegato di jeep, è meno gradita ai suoi colleghi tedeschi, ma la strada per una “kei car all’europea” sembra ormai tracciata.

Il 2035 e la clausola di revisione

L’incontro a bruxelles ha affrontato anche il tema dello stop alla vendita di nuove auto a combustione interna previsto per il 2035. la commissione ha manifestato l’intenzione di “anticipare il prima possibile” la clausola di revisione del regolamento, con l’obiettivo di concludere una valutazione di impatto entro la fine di ottobre per presentare la revisione delle normative poco dopo. tuttavia, non sono state date particolari aperture sulla richiesta dei costruttori di poter utilizzare alimentazioni ibride e plug-in anche oltre la scadenza del 2035, un punto molto dibattuto e legato al principio della neutralità tecnologica.

Flotte, batterie e ricerca

Durante il meeting sono state illustrate due proposte in arrivo già quest’anno per le flotte aziendali e le batterie. se per le flotte i dettagli non sono stati resi noti, per le batterie è stato confermato l’impegno a stanziare 1,8 miliardi di euro di fondi europei. sul tavolo delle discussioni sono finite anche la concorrenza estera e la tutela delle produzioni continentali, attraverso requisiti locali previsti dall’industrial accelerator act. un risultato tangibile dell’incontro è stata la firma di una lettera d’intenti per accelerare la ricerca e l’innovazione nel settore automobilistico, anche tramite l’avvio di programmi congiunti tra pubblico e privato.

La risposta dei costruttori e il futuro

L’incontro è stato, in sintesi, interlocutorio. lo dimostra la posizione dell’acea, l’associazione dei costruttori, che ha ribadito il suo impegno nel dialogo, ma ha anche avvertito che la cosa più urgente è “adattare il quadro normativo sulle emissioni di co2 per auto e furgoni alla realtà”. in sostanza, la richiesta di rallentare la transizione non ha avuto una risposta precisa. dal canto suo, la presidente della commissione, ursula von der leyen, ha ribadito su x che “vogliamo che il futuro delle automobili e le auto del futuro siano ‘made in europe'”, ribadendo il ruolo della commissione nel supportare l’industria contro la concorrenza sleale e nell’accelerare l’innovazione. a oggi, tuttavia, non è ancora chiaro come la promessa di neutralità tecnologica si rifletterà sulla roadmap che porterà al 2035 “full electric”, che resta confermata.

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