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Cosa può fermare una Tesla? Il freddo. Ecco perché

Cosa è successo alle Tesla in Illinois? Il caso che fa discutere e che ci allerta ad un cosciente utilizzo delle auto elettriche

Chicago, la città più popolosa dell’Illinois, ha recentemente affrontato una fase di temperature estreme, con i termometri che hanno toccato persino i 20 gradi sotto lo zero. Queste condizioni climatiche avverse hanno messo a dura prova i proprietari di auto elettriche, evidenziando le sfide specifiche che questi veicoli affrontano durante l’inverno.

Durante la stagione fredda, le auto elettriche richiedono una maggiore quantità di energia per riscaldare gli interni, portando a una frequenza più elevata di operazioni di ricarica. Il freddo intenso ha creato disagi significativi per i proprietari di auto elettriche, costringendoli a fare la fila presso le stazioni di ricarica. La situazione ha raggiunto talmente proporzioni critiche da rendere necessaria la rimozione forzata di diversi veicoli, in particolare quelli del marchio Tesla, dalle strade, utilizzando rimorchi.Le sfide connesse alle auto elettriche sono nuovamente emerse come tema di discussione, soprattutto a seguito di un servizio dell’emittente FOX 32 Chicago che ha evidenziato le difficoltà di alcuni conducenti di Tesla nel ricaricare i loro veicoli presso un Supercharger a Oak Brook, nell’Illinois. L’ondata di freddo improvviso, con temperature sotto lo zero, ha portato a problemi di funzionamento delle stazioni di ricarica e ha messo in difficoltà numerosi proprietari di auto elettriche. L’episodio ha suscitato un acceso dibattito su quanto la colpa sia attribuibile alle condizioni meteorologiche estreme o a potenziali fattori tecnici e comportamentali degli utenti.

Le stazioni di ricarica più colpite sono state quelle appartenenti alla rete Tesla Supercharger, ampiamente diffuse negli Stati Uniti e rappresentanti la maggioranza delle infrastrutture di ricarica nel paese. Circa il 60% di tutti i veicoli elettrici negli Stati Uniti sono Tesla, e questo ha contribuito a evidenziare le sfide specifiche legate alle stazioni di ricarica di un singolo marchio. Le stazioni Supercharger di Tesla sono progettate per erogare energia in corrente continua a 480V, consentendo agli utenti di ottenere un’ulteriore autonomia di circa 275 km con una breve ricarica di 15 minuti. Tuttavia, le temperature estreme hanno compromesso l’efficienza di queste stazioni, rallentando i tempi di erogazione dell’energia e causando lunghe attese per i proprietari di auto elettriche.

Per comprendere a fondo la situazione, è importante esaminare più approfonditamente gli elementi chiave coinvolti.

Immagine | unsplash @bramvanoost – realmotor.it

In primo luogo, è essenziale notare che le basse temperature possono influire negativamente sulle colonnine di ricarica elettrica, causando il congelamento di cavi e connettori.  L’uso di espressioni forti come “cimiteri per automobili” e “robot morti” da parte dell’emittente televisiva può aver sensazionalizzato la situazione, ma è innegabile che il freddo estremo abbia comportato disagi significativi per i proprietari di auto elettriche. Tuttavia, per una valutazione equilibrata, è fondamentale esaminare diversi aspetti.

Innanzitutto, alcuni conducenti avevano lasciato le loro auto parcheggiate per diversi giorni, senza considerare l’impatto del freddo sulla batteria. La modalità Sentry, attivata per monitorare le condizioni esterne, può accelerare il consumo della batteria, contribuendo al problema. Un elemento tecnico cruciale riguarda la chimica delle batterie utilizzate da Tesla. Le batterie Litio-Ferro-Fosfato (LFP) e Nichel-Cobalto-Alluminio (NCA) reagiscono in modo diverso alle basse temperature. Le LFP, presenti in alcuni modelli, mostrano una maggiore suscettibilità al freddo, influendo sulla velocità di ricarica e sulla quantità di energia persa durante la sosta.

L’indagine ha anche sottolineato la mancanza di consapevolezza di alcuni conducenti sull’importanza del precondizionamento della batteria. Questa funzione, se utilizzata correttamente, può migliorare l’efficienza della ricarica e ridurre i tempi di attesa. Per affrontare queste sfide, è fondamentale un approccio olistico. Gli operatori delle infrastrutture di ricarica devono valutare la possibilità di proteggere le colonnine dalle intemperie, mentre i conducenti devono essere istruiti sull’importanza di adottare precauzioni in condizioni meteorologiche avverse. Inoltre, la pianificazione oculata dei viaggi e la consapevolezza del comportamento ottimale durante le soste possono contribuire a mitigare i disagi. Infine, il settore delle auto elettriche deve continuare a investire in tecnologie e soluzioni che rendano gli EV più adatti a funzionare in diverse condizioni climatiche, garantendo un’esperienza positiva per i conducenti, indipendentemente dal clima.

Questa situazione evidenzia l’importanza di sviluppare tecnologie e infrastrutture più resilienti, in grado di garantire il corretto funzionamento dei veicoli elettrici anche in condizioni meteorologiche estreme. Inoltre, sottolinea la necessità di una maggiore diversificazione ed espansione delle stazioni di ricarica per ridurre la dipendenza da un numero limitato di infrastrutture, migliorando così l’esperienza complessiva degli utenti di auto elettriche.

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Alessia Manoli

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