MotoGP, Luca Marini ufficiale alla Honda: la sua carriera nel Motomondiale

La Honda HRC ha ufficializzato l’ingaggio di Luca Marini per le prossime due stagioni di MotoGP. L’italiano lascia così il team VR46, prendendo il posto di Marc Marquez su una moto con la quale il fratello Valentino Rossi vinse tre mondiali consecutivi a inizio anni 2000

 

Nemmeno il tempo di calare il sipario su una emozionante stagione che è già ora di pensare alla prossima.

Ieri Francesco Bagnaia si è laureato Campione del Mondo della MotoGP per la seconda volta in carriera, ma oggi la notizia del giorno è il passaggio ufficiale di Luca Marini in Honda HRC.

Il noto marchio giapponese ha infatti ufficializzato questa mattina l’ingaggio del motociclista italiano per le prossime due stagioni, con il fratello minore di Valentino Rossi che saluta così il team VR46 per salire in sella alla moto lasciata orfana da Marc Marquez.

Marini è della Honda: ora è ufficiale

Per un Marc Marquez che se ne va c’è un Luca Marini che arriva.

L’addio dello spagnolo alla Honda HRC era già stato ufficializzato nelle scorse settimane, con Marquez che andrà a unirsi al fratello Alex nel team Ducati Gresini, mentre di queste ore è l’ufficialità dell’approdo di Luca Marini al suo posto nella scuderia giapponese.

Dopo aver concluso questa stagione all’ottavo posto in classifica, con 201 punti conquistati, ed essere salito due volte sul podio nelle gare della domenica e quattro volte sul podio delle Sprint del sabato, Luca Marini ha deciso di dare il suo addio al team Ducati VR46 per accettare la sfida di salire in sella a una Honda ufficiale.

L’italiano ha così chiuso un capitolo durato due anni in MotoGP nel team creato dal fratello Valentino Rossi, scegliendo di passare ora su una moto che proprio lo stesso “The Doctor” conosce molto bene, avendoci vinto tre titoli mondiali consecutivi (uno in classe 500 e due in classe MotoGP, ndr) tra il 2001 e il 2003.

La speranza per Marini è quella di ridare lustro a una Honda che negli ultimi anni si è spenta sempre di più in concomitanza con i continui infortuni occorsi a Marc Marquez e, perché no, di provare a replicare gli straordinari successi ottenuti dal fratello Valentino.

L’impresa non sarà delle più semplici, dal momento che la Honda di oggi non può essere paragonata minimamente a quella di un tempo e che i livelli raggiunti in carriera da Rossi sono difficilmente replicabili da chiunque, persino da chi ci è cresciuto fianco a fianco, ma di sicuro si tratta di una sfida molto intrigante.

Questa sarà anche l’occasione per Marini per guidare una moto differente dalla Ducati in MotoGP, dal momento che il pilota italiano è sempre salito in sella a una moto di Borgo Panigale dal quando ha fatto il suo esordio in top class nel 2021.

Un’occasione che si è presentata sotto forma di un contratto per i prossimi due anni e che vedrà Marini diventare il nuovo compagno di squadra di Joan Mir, Campione del Mondo con la Suzuki nel 2020 che dal suo approdo in Honda a inizio anno ha ottenuto soltanto delusioni.

La sua carriera nel Motomondiale

Considerato uno dei talenti emergenti del motociclismo italiano, Luca Marini è sicuramente già riuscito a far vedere ottime qualità nel Motomondiale.

Luca Marini Ducati VR46 MotoGP
Immagine | Ansa EPA @NOUSHADTHEKKAYIL – Realmotor.it

Crescere con l’ingombrante destino di essere il fratello di Valentino Rossi, il campione più grande della storia del motociclismo, non deve essere per nulla semplice, eppure Marini è stato capace di crearsi una propria identità sulla moto e di iniziare a costruirsi una carriera che promette bene.

A cinque anni la prima corsa su una minimoto, contraddistinta dal numero 97 (che se rovesciato somiglia molto al 46 di Valentino Rossi, ndr) e dalla presenza dell’immagine di un bulldog, a rappresentanza del cane di famiglia.

Nel 2013 l’ingresso ufficiale nell’Academy di Valentino Rossi, dopo varie esperienze vissute in campionati dedicati alle minimoto e nel CIV.

Il suo approdo nell’Academy del fratello lo fa insieme a Franco Morbidelli (anche lui oggi in MotoGP, ndr) e a Nicolò Bulega (nuovo pilota della Ducati ufficiale in Superbike, ndr) e lo fa nell’anno che vede anche il suo esordio nel Motomondiale, seppure da wild card.

Prende infatti parte al GP d’America e a quello di San Marino, nella categoria Moto3, ripetendo poi l’esperienza nel 2015 sempre nel GP di San Marino, ma questa volta nella categoria Moto2.

È il 2016 l’anno che decreta però il suo ingresso ufficiale e definitivo nel Motomondiale, sempre nella categoria intermedia: la Moto2.

La statura di certo non indifferente per un pilota (184 cm, ndr) rende infatti impossibile a Marini la partecipazione a un campionato di Moto3, costringendolo a doversi confrontare subito con la Moto2.

Lo fa entrando a far parte del team Forward Racing, in sella a una Kalex, al fianco di Lorenzo Baldassarri (altro membro della VR46 Riders Academy, ndr).

Il suo debutto nel suo primo anno nel Motomondiale lo chiude con un decimo posto in Qatar, concludendo poi la stagione al 23° posto in classifica e con un sesto posto come miglior piazzamento.

L’anno successivo in Moto2 lo vive sempre con lo stesso team, migliorando però decisamente i propri weekend di gara.

Riesce infatti a chiudere per la prima volta una gara in Top 5, in occasione del GP di Spagna, facendo poi addirittura meglio in Repubblica Ceca, dove ottiene un quarto posto.

Alla fine dell’anno chiude quindi il campionato al quindicesimo posto.

Il 2018 è l’anno del suo passaggio allo Sky Racing Team VR46, con il quale disputa un’altra stagione in Moto2 in sella a una Kalex.

Compagno di squadra un certo Francesco Bagnaia, oggi due volte consecutive Campione del Mondo della MotoGP con la Ducati ufficiale.

Per Marini il suo terzo anno in Moto2 è quello dei primi podi nel Motomondiale.

Il “Maro”, come è affettuosamente soprannominato da amici e colleghi, colleziona infatti due terzi posti e due secondi posti, riuscendo poi addirittura a vincere il GP della Malesia.

Risultati che gli valgono un settimo posto finale in campionato, un piazzamento poi migliorato con il sesto posto finale dell’anno 2019, quando chiude la sua stagione di Moto2 con due vittorie e cinque podi.

L’anno della definitiva consacrazione è però il 2020, quando duella fino all’ultima gara con Enea Bastianini (oggi in Ducati ufficiale MotoGP, ndr) per la conquista del titolo Moto2.

Nonostante tre vittorie e sei podi, Marini deve però accontentarsi di un secondo posto finale, a -9 punti proprio dal connazionale Bastianini, che si laurea Campione del Mondo Moto2 2020.

Nel 2021 la promozione nella classe regina, la MotoGP, dove Marini viene accolto nel team Esponsorama Racing, proprio insieme a Enea Bastianini.

In sella alla Ducati chiude solo due volte in Top 10, con un quinto posto in Austria e un nono nel GP dell’Emilia-Romagna, concludendo la sua prima stagione in top class al diciannovesimo posto in classifica.

L’anno successivo è quello del passaggio nel team VR46, dove ritrova Marco Bezzecchi come compagno di squadra.

La stagione la chiude al dodicesimo posto, finendo alle spalle del podio sia in Austria che nel GP di San Marino.

La sua esperienza migliore in MotoGP l’ha vissuta però quest’anno, quando si è reso protagonista di due podi nelle gare della domenica, quattro nelle Sprint del sabato e di due pole position in qualifica.

Il secondo posto nel GP delle Americhe e in quello di Indonesia, i suoi risultati migliori finora.

Ora il suo sogno sarà quello di conquistare la sua prima vittoria in MotoGP, a bordo di una Honda che spera di poter ritornare protagonista proprio con Luca Marini.

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