Gli incidenti più gravi avvenuti nella storia del Motomondiale

Nella storia del Motomondiale sono oltre 100 i piloti morti a causa di tragici incidenti. Vediamo quali sono i tristi episodi di questo tipo

A primo impatto si potrebbe pensare che il maggior numero di morti nella storia degli sport ci sia stato in Formula 1, ma la realtà racconta un’altra storia: sono ben 106 i piloti del Motomondiale deceduti durante il weekend di corsa, un numero impressionante. L’Italia è il Paese che ha pagato il tributo più pesante, con 13 piloti tragicamente scomparsi sui circuiti di tutto il mondo. Tra questi, Marco Simoncelli rappresenta una ferita ancora aperta nel mondo dello sport italiano. Segue, nel triste elenco, il Regno Unito con ben 10 vittime. Il primo pilota a perdere la vita su un circuito fu un britannico, Ben Drinkwater, il 13 giugno 1949, mentre l’ultimo registrato è stato lo svizzero Jason Dupasquier nel maggio 2021. Vediamo alcune di queste perdite tragiche nella storia del Motomondiale.

Motomondiale, gli incidenti più tristi, che hanno portato alla morte dei piloti

Ben Drinkwater (1949). Il 13 giugno 1949, sul pericoloso Tourist Trophy dell’Isola di Man, si svolge la gara inaugurale del neonato Motomondiale. A seguito di un tragico incidente viene registrata la prima vittima della competizione: Ben Drinkwater, di 39 anni.

Jarno Saarinen e Renzo Pasolini (1973). Il 1973 si apre con la tragica perdita di Jarno Saarinen e Renzo Pasolini durante il Gran Premio d’Italia della classe 250. Durante la gara, Pasolini perde il controllo della sua moto, che finisce sbandata in pista dopo aver urtato contro le barriere. Questo incidente provoca una catena di cadute coinvolgendo tredici piloti. Il risultato è devastante, con la perdita irreparabile di due talentuosi piloti: Jarno Saarinen e Renzo Pasolini.

Nobuyuki Wakai (1993). Nel 1993, la comunità motociclistica subisce la triste perdita di Nobuyuki Wakai. Nel tentativo di evitare un tifoso, il pilota della Suzuki perde il controllo della moto e sbatte la testa contro il muretto dei box. Le sue condizioni sono critiche, e nonostante sia stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Siviglia e sottoposto a un intervento chirurgico per rimuovere due ematomi al cervello, Wakai non sopravvive, lasciando il mondo del motociclismo in lutto per la sua prematura perdita all’età di 25 anni.

Nobuyuki Wakai
Foto | Photo by Rikita licensed under 3.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0/) – realmotor.it

 

Daijiro Kato (2003). Dopo un decennio, la tragedia colpisce ancora con la perdita del pilota giapponese Daijiro Kato. A Suzuka, Kato si scontra contro un muro di protezione mentre la sua moto raggiungeva i 200 chilometri orari. Trasportato d’urgenza in ospedale, le sue condizioni sono gravissime. Kato perderà la vita dopo una lotta di 16 giorni tra la vita e la morte trascorsi in ospedale.

Marco Simoncelli (2011). Il 23 ottobre 2011 segna una giornata indimenticabile per gli appassionati di motori e non solo: è il giorno della tragica morte di Marco Simoncelli. Durante una gara in Malesia, Simoncelli cade dalla moto ed è coinvolto in un incidente con Colin Edwards e Valentino Rossi. La morte lo colpisce sul colpo, ma il suo nome rimane indelebile nella storia dello sport italiano.

Luis Salom (2016). Cinque anni dopo la morte di Marco Simoncelli, un’altra tragedia colpisce nuovamente il mondo delle moto, con la scomparsa di Luis Salom, avvenuta il 3 giugno 2016 sul circuito di Montmelò. Durante la seconda sessione di prove libere, il pilota perde il controllo della moto, con la gamba rimasta incastrata. La dinamica dell’incidente lo porta a sbattere contro le barriere di protezione, e nonostante il trasporto in ospedale, ogni tentativo di salvargli la vita risulta inutile.

Jason Dupasquier. Il 30 maggio 2021, Jason Dupasquier perde la vita in seguito a un incidente durante la seconda sessione di Qualifiche del GP d’Italia. Il pilota della Moto 3 perde il controllo della sua moto, venendo investito. Dopo un immediato trasporto in ospedale, i medici effettuano un’operazione per ridurre i traumi toracici. Tuttavia, il giovane pilota non sopravvive, lasciando un vuoto nel mondo delle corse.

Sarebbe, però, irrispettoso non parlare anche di due addetti ai lavori deceduti a causa di incidenti avvenuti in pista. Nella storia del motomondiale, infatti, si registrano anche due tragiche perdite fra il personale addetto alla sicurezza: l’irlandese Albert Walter, commissario di gara, scomparso all’Ulster GP del 1961, e il pompiere spagnolo Salvador Font, investito da Katayama durante il Gran Premio di Spagna del 1974.

La sicurezza ha compiuto notevoli progressi, come sottolineato da Valentino Rossi qualche anno fa, ma i pericoli rimangono significativi, e il rischio non può essere completamente eliminato. Proprio per questo motivo è bene continuare a investire nella sicurezza dei piloti, ma allo stesso tempo ricordare loro di essere sempre lucidi e prendere sempre decisioni, soprattutto ad alta velocità, che possano garantire loro la massima sicurezza.

Impostazioni privacy