Vediamo tutti i circuiti del Motomondiale che hanno fatto la storia e che sono ricordati come i più iconici di sempre
Esploriamo i circuiti storici del Motomondiale, quei tracciati che hanno segnato un’era e successivamente sono stati sostituiti da altri più moderni e adatti al motociclismo contemporaneo. Mentre nomi come Assen, Misano, Mugello, Le Mans, Phillip Island e Valencia sono ben noti nel Motomondiale, quanti circuiti sono stati utilizzati prima di questi e quali motivi li hanno resi leggendari in questo sport? Scopriamolo insieme in questo nostro viaggio alla riscoperta di realtà anche vicine al nostro Paese. Ma prima vediamo quali sono i più iconici dei nostri giorni.
Quali sono, invece, i circuiti iconici di oggi?
Circuito del Mugello, Italia. Il circuito del Mugello è uno dei tracciati più iconici del Moto GP, immerso nella campagna toscana vicino a Firenze. Con una lunghezza di 5.245 metri e 15 curve, presenta sfide uniche per i piloti. La curva di San Donato è particolarmente impegnativa, mentre le curve di Arrabbiata e Savelli offrono spettacolari opportunità di sorpasso. La storia del circuito del Mugello è lunga e ricca, con la sua prima gara che risale al 1976. Nel corso degli anni, ha ospitato emozionanti eventi del Moto GP, come la memorabile vittoria di Valentino Rossi nel 2002, quando ha superato la pioggia e Max Biaggi per conquistare il primo posto. Il Mugello è stato teatro di famose rivalità tra piloti nel corso degli anni, tra cui quella epica tra Rossi e Lorenzo. Oggi, rimane una tappa significativa nel calendario del Moto GP, con la sua posizione panoramica e curve impegnative. La passione dei tifosi e l’atmosfera elettrizzante rendono il circuito di Mugello un luogo unico nelle corse motociclistiche.
Circuito di Phillip Island, Australia. Il circuito di Phillip Island, incastonato nello stato australiano di Victoria, è una delle gemme amate dai piloti e dai fan del Moto GP. Con i suoi 4.445 metri di lunghezza e 12 curve, offre una fusione unica di velocità e bellezza paesaggistica. Le curve di Siberia, Doohan e Lukey Heights sono celebri per sorpassi avvincenti e velocità vertiginose. La storia di Phillip Island è ricca di momenti iconici, con la sua prima gara nel 1989. Nel corso degli anni, ha visto epiche battaglie, come la vittoria di Casey Stoner nel 2007, trionfante davanti al suo pubblico. Phillip Island è stato teatro di famose rivalità tra piloti, inclusa quella indimenticabile tra Rossi e Lorenzo. Oggi, resta una tappa fondamentale del Moto GP, con la sua ambientazione pittoresca e curve impegnative, offrendo una sfida unica per i piloti. La sua fama è alimentata dall’entusiasmo dei tifosi e dall’atmosfera elettrizzante durante le gare.
Circuito di Assen, Paesi Bassi. Il circuito di Assen, nei Paesi Bassi, si erge come uno dei più antichi e storici del Moto GP, con 4.542 metri di tracciato e 18 curve, un’invito unico per i piloti a sfidare le proprie abilità. Curve come Ramshoek, Hoge Heide e Strubben, tra le più celebri, offrono sorpassi avvincenti e vertiginose accelerazioni. La storia di Assen è intrisa di epiche gesta, con la sua prima gara nel 1949. Nel corso degli anni, ha visto momenti indimenticabili, come la vittoria di Mick Doohan nel 1995, nonostante una frattura alla gamba. Il circuito è stato anche teatro di intense rivalità tra piloti, inclusa quella epica tra Rossi e Lorenzo. Conosciuto come “Il tempio della velocità,” ha la distinzione di essere presente in ogni stagione del mondiale Moto GP dalla sua creazione. Oggi, Assen resta una tappa essenziale per il Moto GP, con la sua posizione unica e una combinazione di curve impegnative che continua a offrire una sfida unica. L’entusiasmo dei tifosi e l’atmosfera elettrizzante durante le gare contribuiscono a consolidare la sua fama. Con una storia di competizioni emozionanti e vittorie iconiche, il circuito di Assen rimane uno dei più amati e rispettati della stagione di Moto GP.
Circuito di Silverstone, Regno Unito. Il circuito di Silverstone, nel Regno Unito, si distingue come uno dei tracciati più rinomati e prestigiosi del Moto GP, con 5.891 metri di estensione e 18 curve che compongono una combinazione unica di velocità e tecnologia. Curve celebri come Copse, Stowe e Club offrono scenario a sorpassi avvincenti e alte velocità, contribuendo a consolidare la fama del circuito. La storia di Silverstone è intrisa di momenti epici, con la sua prima gara nel 1977. Nel corso degli anni, ha assistito a gare memorabili del Moto GP, come la vittoria di Marc Marquez nel 2014, in una battaglia serrata con Jorge Lorenzo. Il circuito è stato teatro di intense rivalità tra piloti, inclusa quella tra Rossi e Lorenzo. Oggi, Silverstone mantiene la sua importanza nel Moto GP, grazie alla sua posizione prestigiosa e alle curve impegnative che offrono una sfida unica. L’entusiasmo dei tifosi e l’atmosfera elettrizzante durante le gare consolidano ulteriormente la sua reputazione. Con una lunga storia di competizioni emozionanti e vittorie iconiche, il circuito di Silverstone resta uno dei più amati e rispettati della stagione di Moto GP.
I circuiti del Motomondiale più importanti di sempre
Circuito di Abbazia, Croazia. Inaugurato nel 1939 durante il periodo in cui la città croata di Abbazia faceva parte dell’Italia, il circuito, con una lunghezza di 5994 metri, ha ospitato il Gran Premio di Jugoslavia del Motomondiale dal 1969 al 1977. Purtroppo, è stato segnato dalla triste notizia delle perdite dei piloti Billie Nelson (1973), Ulrich Graf e Giovanni Ziggiotto (1977), che ha portato alla sua definitiva chiusura nel 1977. È stato poi sostituito dall’Automotodrom Grobnik, situato nei pressi di Rijeka (Fiume), a partire dall’anno successivo. In totale, sono state disputate otto edizioni del Gran Premio di Jugoslavia sul tracciato di Abbazia.
Circuito di Albi, Francia. Situato vicino alla località francese di Le Sequestre, il circuito di Albi originariamente aveva una lunghezza di 9 km e una forma triangolare. A partire dal 1933, ha ospitato gare di Motomondiale e di Formula 1 al di fuori del campionato ufficiale. Solo due edizioni del Gran Premio di Francia si sono disputate su questo tracciato, nel 1951 e nel 1952. Nelle prove del 1951, il pilota italiano Dario Ambrosini perse la vita mentre testava la Benelli 250. In quell’anno vinsero Bruno Ruffo nella categoria 250, Geoff Duke nella 350 e Alfredo Milani nella 500, mentre nel 1952 i vincitori furono il pilota di casa Georges Burggraf nella 175, Fergus Anderson nella 250, Jack Brett nella 350 e 500.
Circuito di Anderstorp, Svezia. Anche la Scandinavia, in particolare la Svezia, può vantare il suo circuito iconico. Situato ad Anderstorp, a 150 km a sud di Goteborg, ha ospitato ben 17 edizioni del Gran Premio di Svezia del Motomondiale, dal 1971 al 1977 e dal 1981 al 1990. Inaugurato nel 1968, il tracciato aveva una lunghezza di 4018 metri, con un rettilineo di 800 metri e soltanto otto curve. L’edizione del 1971 del Gran Premio di Svezia vide trionfare Angel Nieto (50), Barry Sheene (125), Rodney Gould (250), Giacomo Agostini (350 e 500). Due piloti svedesi raggiunsero l’impresa di vincere la gara di casa: Borje Jansson in 125 nel 1973 e Kent Andersson sempre in 125 nel 1974. L’ultima edizione, nel lontano 1990, vide come vincitori Hans Spaan (125), Carlos Cardus (250) e Wayne Rainey (500).
Circuito di Bremgarten, Svizzera. Situato a Berna e con una lunghezza di oltre 7 km, il Circuito di Bremgarten è un tracciato semi-permanente che ha ospitato solamente cinque edizioni del Gran Premio di Svizzera del Motomondiale: nel 1949 e dal 1951 al 1954. È tristemente ricordato per un destino atroce, poiché nello stesso giorno, il primo luglio 1948, nella curva Eymatt, persero la vita Omobono Tenni, indimenticato campione di motociclismo, ed Achille Varzi, uno dei più grandi piloti automobilistici di tutti i tempi.
Circuito di Buenos Aires, Argentina. Se potessero, Harada e i suoi sostenitori vorrebbero cancellarlo per sempre dalla storia, ma su questo ci arriveremo tra un attimo. Prima della costruzione dell’attuale tracciato di Termas de Rio Hondo, l’Argentina aveva nel circuito di Buenos Aires la sua punta di diamante per quanto riguarda le competizioni motoristiche. Sono state solamente dieci le edizioni dell’evento disputate su questo tracciato: dal 1961 al ’63, nel 1981 e ’82, nel 1987, nel 1994 e 1995, nel 1998 e 1999. La prima gara del Motomondiale in terra argentina si svolse nel 1961 e terminò con le vittorie di Tom Phillis (125 e 250) e di Jorge Kissling in 500. Ricollegandoci alla breve introduzione, nel 1998 in 250 avvenne l’incidente: le Aprilia di Rossi, Capirossi ed Harada si giocavano la vittoria, con questi ultimi due avversari nella lotta al titolo. Capirex compì un sorpasso azzardato sul giapponese che cadde, lasciando campo libero a Rossi di vincere la gara e a Capirossi di prendersi il titolo. L’ultima edizione è stata quella del 1999 con i trionfi di Melandri (125), Jacque (250) e Kenny Roberts JR (500).
Circuiti di Clady e Dundrod, Irlanda del Nord. Anche l’Irlanda del Nord ha avuto la sua rappresentanza nel Motomondiale, con i circuiti di Clady e Dundrod. Il tracciato di Clady inizialmente misurava 32.991 km, accorciato successivamente a 26.548 dopo la Seconda Guerra Mondiale per la costruzione di una base della RAF. Nel 1949, il circuito di Clady ospitò il primo Gran Premio dell’Ulster del Motomondiale. A trionfare in quell’edizione furono gli inglesi Maurice Cann (Moto Guzzi) in 250, Freddie Firth (Velocette) in 350 e Les Graham (AJS) in 500. Clady rimase nel calendario fino al 1952, e dal 1953 la gara si spostò sul tracciato di Dundrod a causa dell’eccessiva pericolosità del precedente circuito, dove nel 1951 trovarono la morte durante le prove i piloti Sante Geminiani e Gianni Leoni. Il circuito di Dundrod, formato dalle strade in prossimità di Belfast e lungo oltre 11 km, entrò nel calendario mondiale nel 1953, sostituendo Clady, e vi rimase fino al 1971 come GP dell’Ulster. L’ultima edizione del GP dell’Ulster del Motomondiale vide questi successi: Ray McCullogh in 250, Peter Williams in 350 e Jack Findlay in 500. Da notare anche le vittorie di Giacomo Agostini nel 1967 in 350 e poi nel 1968-1969-1970 sia in 350 che in 500 con la MV Agusta.