Le peggiori monoposto della storia della Formula 1

Scopriamo insieme quali sono state le peggiori monoposto mai realizzate nella storia della Formula 1, alcune vi stupiranno

Siamo abituati a parlare di numeri da record quando si tratta di Formula 1: velocità mai raggiunte prima, auto sensazionali realizzate con materiali di ultima generazione e con un’elettronica senza precedenti.

Forse siamo meno abituati a sentir parlare di fallimento quanto pensiamo all’universo iper veloce della Formula 1, eppure ci sono state auto in passato che non sono state all’altezza degli elevati standard di questo sport.

Prima di puntare il dito ed elencare le peggiori monoposto mai scese in pista, è bene fare una premessa: si tratta di uno sport in cui da sempre c’è fame di vittoria e in cui il denaro regna sovrano. Ecco quindi che alcune scuderie hanno dovuto subire il lato negativo della pista: non avere budget sufficiente per resistere nell’universo competitivo, e spesso brutale, della Formula 1.

Scopriamo insieme quali sono state le peggiori monoposto nella storia della Formula 1.

La lista nera delle Formula 1

Prima dell’ibrido e dell’elettronica, prima della tecnologia e della sofisticatezza, ci sono stati i tentativi, spesso fallimentari, di creare vetture in grado di sfrecciare su pista a velocità che un tempo si consideravano impensabili.

Dai fallimenti si impara ovviamente, ed è anche grazie a questi se oggi i livelli in Formula 1 sono così alti. Ma vediamo insieme quali auto non sono state in grado di sopravvivere al setaccio brutale di questo sport così esigente.

Ecco i 5 flop della storia della Formula 1:

1) Life L190 (1990)

La Life Racing Engines tentò di partecipare al campionato del mondo del 1990 con la Life L190.  Merita il primo posto nella nostra classifica delle peggiori perché probabilmente rappresenta il livello più basso mai toccato in Formula 1.

La Life L190 voleva emulare i colori e lo stile della Ferrari, ma sicuramente non aveva la sua velocità. La monoposto, infatti, non riuscì mai a qualificarsi a nessun GP e non riuscì mai a superare i 65 km/h, arrivando a registrare il tempo di 7:16.121 a Misano, un tempo misero considerato il record di pista di Senna: 1.23.220.

Così, ad appena metà stagione, il suo addolorato ideatore Ernesto Vita, si convinse a dichiarare la sua sconfitta e la ritirò prima della fine del campionato.

Life 190
Life 190 – Creative Commons Attribution 2.0 – realmotor.it

 

2) March 2-4-0 (1977)

Con quattro ruote posteriori, La March tentò di portare su pista un’auto di Formula 1 con la bellezza di 6 ruote. I risultati non furono quelli sperati e la scuderia tornò alle consuete quattro ruote nella stagione successiva, abbandonando l’innovazione poco fruttuosa…

3) Maki F101 (1974)

Il breve e deludente percorso della scuderia giapponese Maki in Formula 1 raggiunse l’apice della tragedia con la vettura Maki F101, che non solo fu un fallimento, ma prese anche fuoco durante il GP nei Paesi Bassi nel 1975, rischiando di esplodere e ferire più piloti. Una bomba ad orologeria che venne ritirata in fretta dalle piste, prima che causasse dei morti.

Maki F 101
Maki F 101 – Creative Commons Attribution-Share Alike 4.0 – realmotor.it

 

4) McLaren MP4-30 (2015)

Grazie a quest’auto facciamo un salto temporale, direttamente a una partnership mal riuscita tra McLaren e Honda avvenuta in tempi recenti. Nonostante avessero Alonso tra le loro schiere, le due scuderie hanno dato vita ad una delle vetture più fallimentari di sempre: un’ auto di cui non ci si poteva fidare e che lasciava il pilota a piedi due volte su tre. Diciamo che le due scuderie hanno dato risultati migliori da separate…

5) Fondmetal GR01 (1991)

Questa monoposto rientra tra le vetture più deludenti della Formula 1 a causa delle sue scarse prestazioni. Nel 1991 non riuscì a passare le pre-qualifiche di San Marino, e nonostante riuscì a terminare qualche corsa, il team venne eliminato in pre-qualifica ben sette volte. L’anno seguente venne tolta dalla pista abbandonando il progetto dopo due anni sofferti.

In conclusione, per arrivare agli elevati standard odierni, la Formula 1 ha basato il suo progresso sui fallimenti, molto più che sulle grandi innovazioni. La verità è che sbagliando si impara, e questa regola vale anche per la Formula 1.

Le vetture di cui vi abbiamo parlato rappresentano le sfide e le difficoltà che i team affrontano nel tentativo di competere al massimo livello e vanno rispettati il lavoro e la dedizione che risiedono dietro ad ognuno di questi progetti.

Mentre celebriamo le vittorie e i successi straordinari della Formula 1, è importante riconoscere anche i momenti difficili che hanno plasmato nel tempo questo sport.

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