F1, gli addii che hanno fatto la storia delle varie scuderie

Addii in F1, anche negli ultimi anni sono stati molti quelli che hanno fatto discutere e hanno sorpreso i tifos. Vediamo quelli più inaspettati. 

A tenere banco negli ultimi giorni in Formula 1 è la fine del rapporto tra Guenther Steiner e la Haas. Steiner era da dieci anni team principal della scuderia e per questo la notizia dell’addio è stato un fulmine a ciel sereno. Una fine burrascosa, al di là dei comunicati di rito. Nelle ore successive, infatti, Gene Haas, proprietario della scuderia, e lo stesso Steiner non se le sono di certo mandate a dire, lanciandosi non poche frecciatine. A portare al divorzio, gli scarsi risultati raccolti dalla scuderia negli anni: “Il motivo principale sono le prestazioni – ha detto Gene – Abbiamo disputato 160 gare e non abbiamo mai ottenuto un podio. Nell’ultimo biennio siamo arrivati noni o decimi in classifica. Non è solo colpa di Steiner, è ovvio, ma credo che sia arrivato il momento giusto per cambiare se la direzione presa non ha dato frutti“.

Addii in F1, i più discussi e inattesi

Insomma, la stagione non è ancora partita, ma c’è già stato il primo colpo di scena nel Circus. Certo, c’è anche da dire che la Formula 1 anche in passato ci ha abituati a non poche sorprese. Non esiste un posto assicurato per nessuno, sia esso pilota o qualsiasi altro ruolo. Vediamo allora una serie di addii che hanno fatto parecchio discutere.

Auto di Formula 1 in pista
Immagine | Ansa EPA @AliHaider – Realmotor.it
  • Montoya-McLaren: il 2006 non fu certo un anno da ricordare in casa McLaren. La macchina non risultò essere particolarmente performante e si accese poi la rivalità tra Montoya e Raikkonen per chi avrebbe affiancato Alonso l’anno successivo. A sorpresa, però, il pilota colombiano annunciò la sua volontà di passare a correre in Nascar, lasciando la scuderia a campionato ancora in corso.
  • Ricciardo-Red Bull: saltando in avanti fino al 2018, un addio sicuramente inatteso fu quello di Daniel Ricciardo alla Red Bull. Dopo aver corso accanto a Max Verstappen, Ricciardo decise di lasciare il Team di Cristian Horner per andare a sorpresa alla Renault.
  • L’addio di Nico Rosberg: il campionato 2016 vide brillare la stella di Nico Rosberg, che vinse il titolo battendo Lewis Hamilton al termino di una lunghissima battaglia. Cinque giorni dopo la vittoria del mondiale, Nico annunciò l’addio a sorpresa alle corse: “Da 25 anni nelle corse è stato sempre il mio sogno, il mio unico grande obiettivo, diventare campione del mondo di Formula 1. Ora che ce l’ho fatta, ho scalato la montagna e sono arrivato in cima, mi sento soddisfatto”.
  • L’addio di Bernie Ecclestone: non si tratta di un pilota, ma il suo addio è stato un momento storico. Bernie Ecclestone, infatti, ha controllato la Formula 1 per quarant’anni, fino al 2014. In quell’anno dovette lasciare il suo ruolo per far fronte alle accuse di corruzione. Lasciò definitivamente la Formula 1 tre anni dopo, nel 2017, segnando così la fine di una lunga epoca. Un addio che fu comunque una sorpresa: senza i problemi legali Ecclestone non avrebbe, infatti, mai abbandonato.

Questi sono i nostri quattro addii più chiacchierati della Formula 1 negli ultimi vent’anni.

Impostazioni privacy